Antibiotici streptograminici in combinazionea dose fissa ( 30:70). Agendo sinergicamente sul ribosoma batterico, interrompono la sintesiproteica con effetto battericida. L'associazione è attiva contro i cocchi Gram-positivi, in particolare contro l'Enterococcus faecium vancomicino-resistente, lo Staphylococcus aureus, lo Streptococcus pneumoniae e lo Streptococcus pyogenes, meticillino- e penicillino-resistenti. Il suo impiego dovrebbe essere rigorosamente riservato alle infezioni gravi da E. faecium con resistenza documentata sia nei confronti della vancomicina ( es Vancocina A.P.) che della teicoplanina (Targocid) (due terzi dei ceppi di E. faecium con resistenza documentata sia nei confronti della vancomicina (es Vancocina A.P.) che della teicoplanina (Targocid) (due terzi dei ceppi di E. faecium resistenti alla vancomicina sono sensibili alla teicoplanina). Gli enterococchi sono patogeni opportunisti responsabili di batteriemie, meningiti e altre infezioni invasive nei pazienti immunocompromessi. Lo schema terapeutico sinora utilizzato ( aminoglicoside+beta-lattamico o vancomicina) risulta sempre meno efficace per lo svipullo crescente di ceppi batterici multiresistenti. L'E. faecium è la specie che presenta il maggior grado di resistenza antibiotica. La comparsa di resistenza, preoccupante in particolare quella nei confronti della vancomicina, si abbina alla capacità di trasferire la resistenza non solo agli altri enterococchi, ma anche agli stafilococchi. Per scongiurare il rischio di un allargamento delle resistenze, l'associazione quinupristin+dalfopristin andrebbe utilizzata nelle infezioni da streptococchi e stafilococchi meticillino-resistenti, solo nel caso in cui nessun altro antibiotico si sia dimostrato attivo. La dose raccomandata è di 7,5 mg/kg da infondere ogni 8 ore (ogni 12 nelle infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli) tramite una linea venosa centrale; la somministrazione per via endovenosa periferica comporta una elevata incidenza (75% dei pazienti) di effetti indesiderati nella sede di infusione ( infiammazione, dolore, edema e tromboflebite). L'associazione interagisce con numerosi altri farmaci (es. ciclosporina, disopiramide, chinidina).