Giuseppe Boschi Pediatria, Arcispedale S. Maria Nuova Reggio Emilia
Se il Clenil fosse una malattia ormai saremmo all'epidemia. Lo dicono ormai tutti. Era ora di metterlo anche per iscritto e meno male che ci hanno pensato Bonati e Coll. Dal Ministero silenzio.
Alle lettere di Apicella, pediatra di famiglia (PdF), Pisacane, universitario, Rossi, allergologo, vorrei aggiungere quella del pediatra ospedaliero.
Anni fa ai bambini che venivano a visita per tosse chiedevo se facessero fatica a respirare e che cura facessero. Chi faceva fatica a respirare e faceva l'aerosol (Clenil + Broncovaleas gocce, allora c'era solo questo) mi risparmiava la fatica della diagnosi perché era invariabilmente asmatico. Andando avanti nel tempo trovo invece che la madre che mi dice che il suo bimbo fa fatica a respirare e fa l'aerosol mi sta solo comunicando che il suo bimbo ha il naso chiuso e appunto fa l'aerosol sperando (invano) di aprirlo. Tre bambini su 10 nel primo anno fanno Clenil come dice Bonati? No. A Reggio Emilia, vuoi per il clima inclemente, vuoi per l'inquinamento, nel primo anno tutti i lattanti hanno almeno una volta la tosse e quindi 10/10 fanno almeno una volta (e tanti più volte) l'aerosol che nelle varianti moderate è solo Clenil, spesso Clenil + Broncovaleas e per chi fa già questo e va da un altro collega che non può esimersi dal dargli qualcosa di più (il prescrittore aggressivo di Pisacane) diventa Clenil + Broncovaleas + Fluibron (tralascio varianti più fantasiose elargite dopo visite specialistiche) o Ventolin flogo o analoghi con spacer per i prescrittori più evoluti. Chi prescrive questi aerosol è il Curante ossia il PdF.
Ma a lui l'input non viene solo dall'informatore del prodotto che lo presenta come "antinfiammatorio" (che è pure la verità...ma non tutta la verità) ma anche dagli esempi tra i quali quelli (perdonate la supponenza) del collega ospedaliero. Siamo noi che in ospedale a tutti i bambini con tosse facciamo l'aerosol sia che si tratti di polmonite (il broncodilatatore in aggiunta all'antibiotico accelera la guarigione?), di bronchiolite (che è poi una polmonite virale), di laringite (e qui il Clenil va pure bene ma il Broncovaleas cosa c'azzecca? E poi perché deve farlo per 10 gg e non per 1-2 dosi? E perché non la efficace e pure economica adrenalina?) di bronchite (sa, si sente qualche fischio) e infine di raffreddore (sa, male non fa) o di qualunque tosse (magari è un equivalente asmatico).
Non c'è bambino nell'età del nido che non abbia 3-4 episodi per inverno di broncospasmo in coincidenza con le infezioni virali e che non faccia almeno 6 mesi all'anno di puff (e abbia ugualmente i suoi 3-4 episodi per inverno di fischio) prescritti dallo specialista ospedaliero di turno.
Il PdF non può che concludere che tutto questo turbillion di aerosol faccia bene e trascrivere queste prescrizioni e, con il tempo, farle sue. Credo che i PdF possano migliorare le loro prescrizioni aerosoliche ma credo che lo faranno meglio se avranno dai loro colleghi ospedalieri dritte ed esempi migliori di quelli correnti. Cominciamo a spazzare davanti a casa propria come dice Apicella? Condivido e lo faccio già raccomandando per chi ha il raffreddore latte caldo con il miele alla sera e sconsigliando vivamente di fare i "puffi" tutto inverno per chi ha il fischio quando si raffredda.
Direttive vincolanti come suggerisce Pisacane, già sapendo che pochi volenterosi non avranno ragione se non marginalmente del fenomeno? Una bella sfida anche per realtà avanzate come Reggio Emilia dove da tempo c'è il SIDS delle mitiche FCR con il meritorio bollettino al quale sto scrivendo, dove c'è una tradizione di prontuari ospedalieri, dove però da sempre, per quanto possa ricordare, la richiesta personalizzata di antibiotici per il reparto è sempre stata aggirata.
Concludo. La maneggevolezza dell'antibiotico ne ha decretato il successo prescrittivo ma ormai tutti abbiamo avuto modo di vedere l'altra faccia della medaglia. Anche il cortisonico inalatorio è maneggevole e quindi il successo gli ha arriso. Ma sarà poi vero che questo farmaco a pioggia su bronchi di regola sani e che stanno crescendo (come fanno in tutta l'età pediatrica) non vada ad interferire con la fisiologia di questo sviluppo?
Come saranno in tempi lunghi le vie aeree di una generazione esposta cronicamente ad una miscela di inquinanti ambientali e steroide inalatorio? Trattati e non trattati con l'aerosol di cortisone, che ne sarà da adulti? Questo è il trial da fare.
Cordialmente.
PS. Dimenticavo.
E' poco sportivo puntare il dito solo sul capostipite. Di recente l'offerta di steroidi per l'aerosol è aumentata (la redazione potrebbe fare un bell'elenco esaustivo di tutti questi e puntuale commento di quanto ci sia di realmente innovativo). Altre Ditte del farmaco infatti, non meno attente di Bonati (ma con altre finalità) al fenomeno della Clenilmania si sono attrezzate in tempi recenti per cavalcarlo con l'offerta di steroidi inalatori per aerosol. Mi aspetto soltanto che una maggiore offerta di "nuovi" prodotti sostenuta da solerti informatori ("è nuovo, lo provi") si traduca in maggiore uso.