La ginecomastia (GM) è una condizione di aumento di volume della ghiandola mammaria nel maschio, che può riconoscere diverse condizioni cliniche 1:
-situazioni dipendenti da una iperplasia del tessuto ghiandolare ( cosiddetta GM "vera");
-situazioni dove l'aumento di volume dipende dall'accumulo di tessuto adiposo (GM "falsa" o lipomastia);
-iperplasia mista, con aumento in diversa proporzione di entrambe le componenti ghiandolare ed adiposa.
La situazione più frequente è quella della GM puberale o post-puberale dove - solitamente senza anomalie ormonali identificabili - si assiste allo sviluppo di una GM che tende a regredire a livelli accettabili durante i 2-3 anni successivi al completamento della maturazione puberale. Queste situazioni, definite anche di GM "fisiologica", sono attribuite ad una sensibilità elevata dei tessuti mammari allo stimolo degli ormoni che compaiono durante il processo puberale.
Nella pratica clinica si possono individuare situazioni (28-40% a seconda delle casistiche) dove il problema è in relazione temporale con l'assunzione di farmaci (v. tabella). Per questo motivo - soprattutto in soggetti adulti dove il problema è di recente insorgenza - è particolarmente importante l'anamnesi farmacologica recente 2.
Farmaci con azione antidopaminergica |
Fenotiazine, benzamidi (sulpiride,metoclopramide, amisulpride) antidepressivi triciclici, butirrofenoni (aloperidolo), domperidone |
Altri psicofarmaci |
Amfetamine, marijuana, diazepam |
Antialdosteronici |
Spironolattone, eplerenone |
LH RH analoghi |
Triptorelina, leuprorelina,goserelina |
Antiandrogeni |
Flutamide |
Ormoni |
Gonadotropina corionica, androgeni anabolizzanti |
Inibitori 5α-reduttasi |
Finasteride, dutasteride |
Farmaci citotossici |
Alchilanti, vincristina,nitrosuree,metotrexato |
Antiaritmici |
Verapamil, diltiazem, amiodarone |
Altri farmaci |
Flunarizina, cimetidina, isoniazide, penicillamina, teofillina, metronidazolo |
Le situazioni derivanti da alterazioni ormonali sistemiche sono la minoranza ma la valutazione clinica iniziale non può prescindere dalla ricerca dei livelli di estradiolo, testosterone totale, LH, FSH, prolattina ed HCG al fine di individuare condizioni di ipogonadismo, iperprolattinemia o i rarissimi casi di neoplasie estrogeno secernenti o sindromi paraneoplastiche da HCG.
Nella maggior parte dei casi dove non risultano alterazioni ormonali significative e non è possibile risalire ad alcun farmaco, si configura la condizione di GM "idiopatica" attribuita ad ipersensibilità del tessuto mammario agli estrogeni circolanti. In questi casi si può arrivare a situazioni persistenti, a volte - soprattutto in adolescenti - con forte impatto emotivo: si tratta generalmente di un problema estetico o, meno frequentemente, di un disturbo doloroso, per il quale esistono poche alternative alla soluzione chirurgica 3. Tuttavia, la richiesta di un approccio "non chirurgico" che possa conseguire risultati il più possibile durevoli con prodotti ben tollerati e comodi da somministrare, è frequente.
Essendo la patogenesi attribuita ad una eccessiva risposta dei recettori per gli estrogeni, l'attenzione si è concentrata su farmaci con effetto antiestrogenico mentre i farmaci dopamino-agonisti si sono rivelati efficaci solo nei casi (la minoranza) con documentata iperprolattinemia 4-5. Le esperienze con gli antiestrogeni sintetici in uso negli anni 70 (clomifene e ciclofenile) 6-9 avevano fornito esiti contradditori per cui la sperimentazione si è concentrata principalmente sul tamoxifene, molecola di vastissimo impiego nella terapia ormonale delle neoplasie della mammella.
Il tamoxifene (Tam) è una molecola sintetica non steroidea facente parte dei cosiddetti SERM (Modulatori Selettivi dei Recettori per gli Estrogeni), farmaci in grado di comportarsi da antagonisti recettoriali in determinati tessuti ed agonisti in altri organi. Il Tam esercita un ruolo di antagonista sui recettori del tessuto mammario e da agonista sull'osso mentre è agonista parziale sull'endometrio 10. Questo farmaco per il suo effetto antiestrogeno sul tessuto mammario, è stato valutato in numerosi studi realizzati in pazienti affetti da GM puberale, ma anche in pazienti affetti da GM secondaria a farmaci, soprattutto i casi conseguenti al trattamento con farmaci antiandrogeni nel blocco androgenico per adenocarcinoma prostatico.
Nel complesso gli studi pubblicati forniscono dati su 869 pazienti trattati con Tam: la maggior parte dei risultati proviene da studi in cui il farmaco è stato impiegato: - nella GM idiopatica, in maschi privi di patologie ormonali sistemiche dimostrabili; - nella terapia antiandrogenica in pazienti affetti da carcinoma prostatico.
Nella GM idiopatica, la dose maggiormente valutata è stata di 20 mg/die in una o due somministrazioni 11-15. Minori sono i dati con 10 o 40 mg. La durata degli studi è stata variabile: per periodi di terapia di 3-6 mesi il risultato, valutato clinicamente o con ecografia, è stato giudicato favorevole nel 70-80% dei casi. L'effetto del trattamento è inevitabilmente transitorio e - nella pratica clinica - è usuale la sospensione della terapia dopo 6-8 mesi seguita da un periodo di attesa per monitorare l'evoluzione del problema. In caso di recidiva spesso vengono riproposti ulteriori periodi di trattamento ma mancano totalmente dati al riguardo derivanti da studi clinici randomizzati. Il Tam è risultato generalmente ben tollerato anche in studi di lunga durata 16-17; gli effetti avversi riportati sono stati di lieve entità e solo in 6 casi hanno condotto ad interruzione del trattamento. Non vi sono segnalazioni di eventi avversi gravi, in particolare danni epatici o episodi trombotici. L'impiego del Tam ha indotto le risposte ormonali prevedibili in base al suo profilo di azione recettoriale e non ha portato ad alterazioni dei parametri emocoagulativi o di altri fattori di rischio 18-19. L'efficacia è risultata superiore a quella del danazolo, rispetto al quale il Tam risulta anche meglio tollerato 20. L'efficacia del Tam è risultata lievemente inferiore a quella del raloxifene nell'unico studio di confronto 21.
L'efficacia del Tam risulta clinicamente più evidente e di maggiore durata in casi di GM secondaria a farmaci 22. La dose di 20 mg/die somministrata a pazienti affetti da adenocarcinoma prostatico, operato o non operato, è risultata efficace sia nella terapia che nella prevenzione della GM da bicalutamide 23-24. A questa stessa dose è risultato più efficace anche dell'anastrozolo 25-26 e della radioterapia della regione mammaria 27-28. Il trattamento con Tam è risultato scarsamente efficace in dosi di 20 mg settimanali dopo pretrattamento con 20 mg/die 29. Uno studio ha confrontato la somministrazione preventiva di 10 mg di Tam per un anno vs. la somministrazione terapeutica di 20 mg riscontrando migliori risultati sui sintomi nei pazienti trattati preventivamente. Il trattamento con 10 o 20 mg non ha avuto effetti significativi sull'andamento della malattia prostatica 30. Nell'insieme, nonostante le perplessità 31 legate alla qualità degli studi nel complesso molto modesta (penuria di dati provenienti da studi randomizzati e controllati, bassa numerosità dei campioni studiati) l'efficacia della terapia con Tam sembra risultare da tutti gli studi. Diverse revisioni ne sostengono l'impiego in tutti i tipi di GM per un periodo di 3-6 mesi 32-34. Visto il meccanismo d'azione, risulta comunque importante adottare una posizione di prudenza nei casi di pazienti ancora in fase di accrescimento in quanto il farmaco potrebbe influire sulla maturazione delle ossa lunghe.
Per nessuno dei trattamenti descritti esiste l'indicazione per la ginecomastia, che rappresenta pertanto una condizione di prescrizione "off-label" da gestire con le procedure richieste dal DL 17 febbraio 1998, n. 23, con prescrizione in fascia C, fatti salvi casi documentati e presentati a singole commissioni locali (laddove esistenti) che possono determinare la gratuità del farmaco.
1. Braunstein GD. Clinical practice. Gynecomastia N Engl J Med 2007; 357: 1229-37.
2. Eckman A, Dobs A. Drug-induced gynecomastia. Expert Opin Drug Saf 2008; 7: 691-702.
3. Laituri CA, Garey CL, Ostlie DJ, St Peter SD, Gittes GK, Snyder CL. Treatment of adolescent gynecomastia. J Pediatr Surg 2010; 45: 650-4.
4. Colao A, Loche S, Cappa M, Di Sarno A, Landi ML, Sarnacchiaro F, Facciolli G, Lombardi G.Prolactinomas in children and adolescents. Clinical presentation and long-term follow-up. J Clin Endocrinol Metab 1998; 83: 2777-80.
5. Acharya SV, Gopal RA, Bandgar TR, Joshi SR, Menon PS, Shah NS.Clinical profile and long term follow up of children and adolescents with prolactinomas. Pituitary 2009; 12: 186-9.
6. Plourde PV, Kulin HE, Santner SJ. Clomiphene in the treatment of adolescent gynecomastia. Clinical and endocrine studies. Am J Dis Child 1983; 137: 1080-2.
7. Laron Z, Dickerman Z. Clomiphene in pubertal-adolescent gynecomastia. J Pediatr 1978; 92: 169.
8. LeRoith D, Sobel R, Glick SM. The effect of clomiphene citrate on pubertal gynaecomastia. Acta Endocrinol (Copenh) 1980; 95: 177-80.
9. Stepanas AV, Burnet RB, Harding PE, Wise PH. Clomiphene in the treatment of pubertal-adolescent gynecomastia: a preliminary report. J Pediatr 1977; 90: 651-3.
10. Carbone PP. Editorial: Antiestrogens and breast cancer treatment. Ann Intern Med 1975; 83: 730-1.
11. Khan HN, Rampaul R, Blamey RW. Management of physiological gynaecomastia with tamoxifen. Breast 2004; 13: 61-5.
12. Derman O, Kanbur NO, Kutluk T. Tamoxifen treatment for pubertal gynecomastia. Int J Adolesc Med Health 2003; 15: 359-63.
13. Parker LN, Gray DR, Lai MK, Levin ER. Treatment of gynecomastia with tamoxifen: a double-blind crossover study. Metabolism 1986; 35: 705-8.
14. Hooper PD. Puberty gynaecomastia. J R Coll Gen Pract. 1985; 35: 142.
15. Jefferys DB. Painful gynaecomastia treated with tamoxifen. Br Med J 1979; 6171: 1119-20.
16. Aritaki S, Miyazawa H, Ogihara M, Ushio M, Izumizawa A. An endocrinological study of persistent pubertal macromastia. Tohoku J Exp Med 1992; 167: 189-96.
17. Derman O, Kanbur N, Kilic I, Kutluk T. Long-term follow-up of tamoxifen treatment in adolescents with gynecomastia.J Pediatr Endocrinol Metab 2008; 21: 449-54.
18. Derman O, Kanbur NO, Tokur TE. The effect of tamoxifen on sex hormone binding globulin in adolescents with pubertal gynecomastia. J Pediatr Endocrinol Metab 2004; 17: 1115-9.
19. Nóvoa FJ, Boronat M, Carrillo A, Tapia M, Díaz-Cremades J, Chirino R. Effects of tamoxifen on lipid profile and coagulation parameters in male patients with pubertal gynecomastia. Horm Res 2002; 57: 187-91.
20. Ting AC, Chow LW, Leung YF. Comparison of tamoxifen with danazol in the management of idiopathic gynecomastia. Am Surg 2000; 66: 38-40.
21. Lawrence SE, Faught KA, Vethamuthu J, Lawson ML. Beneficial effects of raloxifene and tamoxifen in the treatment of pubertal ginecomastia. J Pediatr 2004; 145: 71-6.
22. Devoto C E, Madariaga A M, Lioi C X, Mardones N. Influence of size and duration of gynecomastia on its response to treatment with tamoxifen. Rev Med Chil 2007; 135: 1558-65.
23. Nuttall MC, Harris JP, Dawkins GP. The role of tamoxifen in reducing bicalutamide-induced gynaecomastia and breast pain. BJU Int 2007; 99: 243-4.
24. Fradet Y, Egerdie B, Andersen M, Tammela TL, Nachabe M, Armstrong J, Morris T, Navani S. Tamoxifen as prophylaxis for prevention of gynaecomastia and breast pain associated with bicalutamide 150 mg monotherapy in patients with prostate cancer: a randomised, placebo-controlled, dose-response study. Eur Urol 2007; 52: 106-14.
25. Boccardo F, Rubagotti A, Battaglia M, Di Tonno P, Selvaggi FP, Conti G, Comeri G, Bertaccini A, Martorana G, Galassi P, Zattoni F, Macchiarella A, Siragusa A, Muscas G, Durand F, Potenzoni D, Manganelli A, Ferraris V, Montefiore F. Evaluation of tamoxifen and anastrozole in the prevention of gynecomastia and breast pain induced by bicalutamide monotherapy of prostate cancer. J Clin Oncol 2005; 23: 808-15.
26. Saltzstein D, Sieber P, Morris T, Gallo J. Prevention and management of bicalutamide-induced gynecomastia and breast pain: randomized endocrinologic and clinical studies with tamoxifen and anastrozole. Prostate Cancer Prostatic Dis 2005; 8: 75-83.
27. Perdonà S, Autorino R, De Placido S, D'Armiento M, Gallo A, Damiano R, Pingitore D, Gallo L, De Sio M, Bianco AR, Di Lorenzo G. Efficacy of tamoxifen and radiotherapy for prevention and treatment of gynaecomastia and breast pain caused by bicalutamide in prostate cancer: a randomised controlled trial.Lancet Oncol 2005; 6: 295-300.
28. Di Lorenzo G, Perdonà S, De Placido S, D'Armiento M, Gallo A, Damiano R, Pingitore D, Gallo L, De Sio M, Autorino R. Gynecomastia and breast pain induced by adjuvant therapy with bicalutamide after radical prostatectomy in patients with prostate cancer: the role of tamoxifen and radiotherapy. J Urol 2005; 174: 2197-203.
29. Bedognetti D, Rubagotti A, Conti G, Francesca F, De Cobelli O, Canclini L, Gallucci M, Aragona F, Di Tonno P, Cortellini P, Martorana G, Lapini A, Boccardo F. An open, randomised, multicentre, phase 3 trial comparing the efficacy of two tamoxifen schedules in preventing gynaecomastia induced by bicalutamide monotherapy in prostate cancer patients. Eur Urol 2010; 57: 238-45.
30. Serretta V, Altieri V, Morgia G, Nicolosi F, De Grande G, Mazza R, Melloni D, Allegro R, Ferraù F, Gebbia V.A randomized trial comparing tamoxifen therapy vs. tamoxifen prophylaxis in bicalutamide-induced gynecomastia. Clin Genitourin Cancer 2012; 10: 174-9.
31. Doughty JC, Wilson CR. Tamoxifen is unproved for gynaecomastia. BMJ 2003; 327: 1050.
32. Khan HN, Blamey RW. Endocrine treatment of physiological gynaecomastia.BMJ 2003; 327: 301-2.
33. Hanavadi S, Banerjee D, Monypenny IJ, Mansel RE. The role of tamoxifen in the management of gynaecomastia. Breast 2006; 15: 276-80.
34. Meyer P. Evaluation and management of gynecomastia Rev Med Suisse 2009; 5: 783-7.
Data di Redazione 12/2012