È a tutti noto quanto sia importante un ottimale controllo dei valori pressori nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. È anche vero che, secondo tutte le statistiche, questo viene ottenuto solo in una percentuale molto bassa dei soggetti trattati (47% secondo alcuni lavori). La misurazione della pressione arteriosa è l'atto medico più frequentemente eseguito nella medicina e nello stesso tempo uno dei più inaffidabili, pertanto la diagnosi di ipertensione arteriosa dovrebbe essere basata su misurazioni ripetute eseguite in occasioni diverse e non solo nello studio medico ma anche a domicilio. Contribuiscono all'errore di misurazione lo stress emotivo del paziente, spesso inavvertito (ipertensione da camice bianco), l'ansia secondaria ad una lunga attesa in sala d'aspetto, strumenti di misurazione inadeguati ed a volte la fretta dell'operatore. Una delle più frequenti cause di errore nella misurazione della PA è l'uso di un bracciale di dimensioni inadeguate rispetto alla circonferenza del braccio: una camera d'aria troppo piccola causa una sovrastima mentre una troppo larga causa una sottostima dei valori pertanto il medico deve avere a disposizione almeno due bracciali: normale ed extralarge. Poiché le condizioni ambientali del soggetto possono causare sovrastima dei valori pressori, i valori soglia per la definizione di ipertensione non sono assoluti,ma si considerano nella norma valori entro 140/90 in ambulatorio, 125/80 per l'holter pressorio 24 ore, 135/85 per le misurazioni al domicilio. Prima della misurazione il paziente non dovrebbe assumere caffeina e nicotina, non fare uso di decongestionanti nasali (stimolanti adrenergici), non essere in uno stato di ansia ed inoltre l'ambiente dovrebbe essere tranquillo e la temperatura adeguata. Per una corretta misurazione quindi è necessario:
Il riscontro di valori elevati una sola volta non deve bastare per la diagnosi di ipertensione ma valori elevati devono essere riscontrati in più misurazioni e soprattutto occorre confrontare i dati con quelli di automisurazioni domiciliari che, se ben eseguite, devono essere incoraggiate perché possono fornire al medico elementi utilissimi per decidere se e come trattare il paziente. Le automisurazioni domiciliari inoltre rendono il paziente partecipe e consapevole delle decisioni terapeutiche del medico aumentando così la compliance alla terapia. È consigliabile confrontare periodicamente lo strumento del paziente con lo sfigmomanometro del medico per verificarne l'attendibilità.
Data di Redazione 06/2011
Le Note commentate sono elaborate da un gruppo interdisciplinare* all'interno del quale trovano larga rappresentanza medici di medicina generale e pediatri. Non si tratta di un aggiornamento dello stato delle conoscenze né il punto di vista della medicina generale su un argomento clinico-assistenziale d'attualità o dibattuto nella letteratura scientifica. L'originalità di queste Note risiede nel modo con cui un gruppo di MMG percepisce e affronta i problemi aperti che emergono dall'incrocio critico tra i dati di mercato, la promozione delle ditte produttrici e i risultati degli studi. Le motivazioni che di volta in volta sottendono la scelta del tema provengono da fattori contingenti locali o da iniziative/progetti specifici.
* Busani Corrado, Chiari Corrado, Davoli Daniela, Ferretti Alessandra, Ferretti Tiziano, Gandolfi Alberto, Gigliobianco Andrea, Marconi Bettina, Miselli Mauro, Navazio Alessandro, Pellati Morena, Riccò Daniela, Viaroli Mario