La logica che ha guidato la scelta dei temi da includere in questa breve nota di passaggio dalla base “locale”, ed apparentemente banale, della premessa farmacologica, alla valutazione del tipo di ricerca in corso a livello globale, è stata molto semplice: negli ultimi 3 anni delle maggiori riviste mediche e di salute pubblica, sono stati identificati quegli articoli che esplicitamente ponevano la salute mentale, per l’uno o l’altro dei suoi aspetti, come un tema prioritario, della medicina e/o della società, a livello di ricerca e/o di interventi istituzionali/assistenziali.
Il quadro più sintetico ed “espressivo” del risultato complessivo di questa scelta è nel titolo di un editoriale di Lancet1 che commenta le conclusioni di un evento provocato-gestito dalla ormai classica alleanza tra OMS e Banca Mondiale (già sperimentato lungo 20 anni dal primo rapporto sul Global Burden of Diseases): “È tempo per la salute mentale di uscire dall’ombra. La salute mentale deve essere riconosciuta come priorità globale”.
Lo spettro quali-quantitativo dei promotori e partecipanti dell’incontro, e quello degli autori del commento editoriale documentano bene il peso di autorevolezza accademica e di risorse economiche a disposizione di coloro che producono raccomandazioni. Conclusioni? Molto semplici, chiare. “Bisogna fare di più e meglio. È necessaria collaborazione”
Impossibile non essere nello stesso tempo perfettamente d’accordo, ed altrettanto delusi.
Una riflessione su “Medicina e Società” del NEJM2 ha un approccio totalmente diverso: sempre con raccomandazioni, ma meno istituzionali e più emotive-motivanti. “Our struggle to care…” “liberty versus need …”: Le tre vignette che illustrano l’articolo ne dicono bene lo spirito: illustrano il percorso del paziente psichiatrico, dalla gabbia “prigione” della sua malattia, alla libertà incerta, alla nostalgia di tornare prigioniero: “a good and compassionate care is needed”.
Il futuro della salute mentale è in una prospettiva sociale3, è necessario avere una programmazione particolarmente attenta nelle economie deboli4, è tempo di pensare sempre più ad un ruolo autonomo e del personale “laico”, non medico, soprattutto ma non solo nel Sud del mondo5,6.
Su questo sfondo emergono alcuni snodi chiave che hanno bisogno di cambiamenti importanti di rotta per ridurre l’impatto di “effetti collaterali” che si traducono in vere e proprie violazioni di diritti fondamentali delle persone, sia con un eccesso di istituzioni - pratiche di contenzione, segregazione, negazioni di identità con la giustizia, il carcere, il lavoro7-13.
Mentre un capitolo che si apre sempre di più, e non si sa come gestire in modo adeguato, e/o monitorare con competenza ed intelligenza, è quello delle tante “guerre” che producono, ovviamente, traumi, rotture, patologie, alle quali la psichiatria offre una terminologia sempre più raffinata che ha al suo centro l’universo dei Post Traumatic Stress Disorders: per diagnosticare, descrivere, quantificare il “disastro”. Recupero? Restituzione? Resilienza? …14-18.
Bibliografia 1. Kleinman A, et al. Time for mental health to come out of the shadows. Lancet 2016;387:2274-5. 2. Rosembaum L. Liberty versus Need – Our Struggle to Care for People with Serious Mental Illness. NEJM 2016;375:1490-5. 3. Giacco D, et al. Scenarios for the future of mental health care: a social perspective. Lancet Psychiatry 2017;4:257-60. 4. Evans-Lacko S, et al. Lean economies and innovation in mental health systems. Lancet 2016;387:1356-8. 5. Tsai A.C. Lay worker-administered behavioral treatments for psychological distress in resource-limited settings: Time to move from evidence to practice? PLoS Med 2017;14(8): e1002372. https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1002372. 6. Agabio R. Non-specialist health workers to treat excessive alcohol consumption and depression. Lancet 2017;389:133-5. 7. Sashidharan SP, et al. Is psychiatry becoming more coercive? BMJ 2017;357:j2904. 8. Contention physique en psychiatrie: souvent excessive. Rev Prescrire 2017;37:457-461. 9. Sisti DA. Nonvoluntary Psychiatric Treatment Is Distinct From Involuntary Psychiatric Treatment. JAMA 2017;318:999-1000. 10. Montross C. Hard Time or Hospital Treatment? Mental Illness and the Criminal Justice System. NEJM 2016;375:1407-9. 11. Swanson J. Mental Illness, Release From Prison, and Social Context. JAMA 2016;316:1-2. 12. Vanjani R. On Incarceration and Health – Reframing the Discussion. NEJM 2017;376:2411-3. 13. Improving mental health in the workplace. Lancet 2017;390:2015. 14. Souaiby L, et al. Impact of the Syrian Crisis on the Hospitalization of Syrians in a Psychiatric Setting. Community Ment Health J 2016;52:84-93. 15. Bryant RA, et al. Effectiveness of a brief behavioural intervention on psychological distress among women with a history of gender-based violence in urban Kenya: A randomized clinical trial. PLoS Med 2017;14(8):e1002371. 16. Donoho CJ, et al. A Decade of War: Prospective Trajectories of Posttraumatic Stress Disorder Symptoms Among Deployed US Military Personnel and the Influence of Combat Exposure. Am J Epidemiol 2017;186:1310-1318. 17. Shalev A, et al. Post-Traumatic Stress Disorder. NEJM 2017;376:2459-69. 18. Vallières F, et al. The need to contextualise psychotraumatology research. Lancet 2016;4:e87-e88.