5 cerotti da 20 mg, 35 mcg/ora
5 cerotti da 30 mg, 52,5 mcg/ora
5 cerotti da 40 mg, 70 mcg/ora
€ 59,00
€ 88,00
€ 110,50
Classe C del PTN.
Indicazioni approvate: Trattamento del dolore oncologico di intensità da moderata a severa e del dolore severo che non risponde agli analgesici non oppioidi. Transtec non è indicato nel trattamento del dolore acuto.
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica da rinnovare volta per volta; specialità soggetta a D.P.R. 309/90 -Tab.IV
Proprietà farmacologiche
La buprenorfina possiede le proprietà sia agoniste (recettori mu) che antagoniste (recettori k) degli oppioidi: induce analgesia e altri effetti centrali qualitativamente molto simili a quelli della morfina, ma può aggravare sintomi da astinenza, compreso il dolore, in pazienti dipendenti da altri oppioidi. Già disponibile sotto forma di compresse sublinguali e fiale per uso intramuscolare o endovenoso (Temgesic), viene oggi proposta in cerotti per uso transdermico. La liberazione della buprenorfina nella circolazione sistemica avviene mediante rilascio controllato da un sistema a matrice adesiva a base di polimeri nel quale è incorporato il farmaco. Stando alle informazioni contenute nella scheda tecnica, dopo applicazione del cerotto sulla cute, le concentrazioni plasmatiche di buprenorfina aumentano gradualmente sino a raggiungere livelli minimi efficaci dopo 12-24 ore e livelli di picco dopo 57-59 ore1. Una volta rimosso il cerotto, le concentrazioni plasmatiche diminuiscono in modo costante con una emivita di eliminazione di circa 30 ore1. Solo parzialmente metabolizzata nel fegato, la buprenorfina viene eliminata immodificata soprattutto con le feci e in parte, sotto forma di metaboliti, con le urine; vi sono evidenze di un ricircolo enteroepatico del farmaco.
Efficacia clinica
Ad oggi, sono stati pubblicati 3 studi controllati, randomizzati, in doppio cieco, su un totale di 445 pazienti con dolore cronico da moderato a grave, nella maggior parte dei casi (56%) di origine oncologica, negli altri di origine muscoloscheletrica o neuropatica. Il primo studio ha previsto un periodo run-in di 5 giorni durante il quale i pazienti hanno assunto buprenorfina sublinguale; i pazienti responsivi sono stati successivamente randomizzati a placebo o a buprenorfina in cerotti (3 dosaggi) nella fase in doppio cieco della durata 6 giorni2. Nel secondo, i pazienti, alcuni con dolore non adeguatamente controllato da oppioidi deboli, sono stati direttamente assegnati a buprenorfina o a placebo per 15 giorni. Il terzo studio, della durata di 9 giorni, ha confrontato la buprenorfina transdermica (solo il dosaggio di 35 mcg/ora) con la buprenorfina sublinguale in pazienti già pretrattati con la forma sublinguale. I risultati sono stati analizzati e riportati cumulativamente, in modo piuttosto approssimativo: manca, ad esempio, la descrizione degli esiti del confronto con la forma sublinguale ed esistono differenze tra le percentuali di risposta citate nel sommario e quelle indicate nel testo2; un solo studio è disponibile in versione integrale.3 L'efficacia è stata valutata sulla base della intensità e del miglioramento del dolore (misurati con una scala analogica verbale e/o visiva): i pazienti venivano considerati responsivi se riportavano un buon controllo del dolore e se usavano non più di una compressa al giorno di buprenorfina sublinguale per fronteggiare la riacutizzazione del dolore. La risposta è variata dal 36% al 42% nei pazienti oncologici, dal 29% al 46% negli altri, contro il 23-25% con placebo2; il ricorso al trattamento analgesico supplementare è diminuito con tutti i dosaggi, in uno studio più del 50%3, mentre della durata del sonno non interrotto dal dolore, scelta come indicatore della qualità di vita, si sa soltanto che è stata più lunga con buprenorfina che con placebo2. Poco più della metà dei pazienti arruolati nei 3 studi ha preso parte ad uno studio di follow up in aperto, della durata media di 4,7 mesi, che prevedeva l'utilizzo dei cerotti al dosaggio più basso (35 mcg/ora): il 42% dei pazienti ha giudicato buono o completo il controllo del dolore, il 47,7% soddisfacente2.
Effetti indesiderati
Nei 3 studi, i pazienti complessivamente trattati con la buprenorfina transdermica sono stati 323: il 42% di loro ha manifestato effetti indesiderati sistemici, soprattutto a carico dell'apparato gastrointestinale [nausea (16,7%), vomito (9,3%), stitichezza (5,3%)] e del sistema nervoso centrale [vertigini (6,8%), stanchezza (5,6%), cefalea (1,5%), sedazione e sonnolenza (1,5%]1,2. Le reazioni cutanee più frequenti sono state eritema (17%) e prurito (14,7%)1,2; l'applicazione ripetuta del cerotto (> 4,7 mesi) ha causato la comparsa di esantema nel 7,5% dei pazienti e in casi isolati si sono verificate reazioni allergiche locali con marcati segni di infiammazione1.
Avvertenze
Febbre ed esposizione al calore possono aumentare la permeabilità della cute e determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche della buprenorfina. Nei pazienti con insufficienza epatica, l'intensità e la durata dell'effetto analgesico possono variare.
Una volta tolto il cerotto, i livelli plasmatici di buprenorfina diminuiscono lentamente e l'effetto analgesico viene mantenuto per un certo periodo di tempo: la scheda tecnica consiglia di non somministrare un altro oppoioide nelle 24 ore successive alla rimozione di Transtec1.
Dosaggio e modalità di somministrazione
Nei pazienti naive o già trattati con un analgesico non oppioide, viene raccomandato di iniziare con un cerotto al dosaggio più basso (35 mcg/ora). Stando alle indicazioni della ditta produttrice, il cerotto deve essere sostituito ogni 3 giorni, ma non vengono fornite informazioni sul rischio di accumulo: la buprenorfina raggiunge, infatti, livelli di picco dopo 57-59 ore1 e ha una emivita di eliminazione di 30 ore1. La dose deve essere determinata individualmente finché non si ottiene un buon controllo del dolore; data la lentezza di comparsa dell'effetto analgesico, una prima valutazione va fatta solo dopo 24 ore. Se l'analgesia risulta insufficiente, alla fine del periodo di applicazione si può aumentare la dose applicando, temporaneamente, 2 cerotti dello stesso dosaggio o passando al cerotto di dosaggio superiore1.
Il cerotto deve essere applicato sulla pelle non irritata su una superficie piana e glabra1: le zone preferibili sono la parte superiore del dorso e la zona sotto-clavicolare del torace. L'eventuale peluria deve essere tagliata con un paio di forbici e non rasata. La pelle deve essere perfettamente asciutta prima di applicare il cerotto che va premuto in posizione col palmo della mano per 30 secondi. Dopo 72 ore deve essere rimosso; il nuovo cerotto deve essere applicato in un punto diverso dal precedente.
Costo
Il costo/die di un trattamento con buprenorfina transdermica varia dai 4 ai 7 euro; quello della forma sublinguale è di 1,5-3 euro.
La buprenorfina in cerotti transdermici è poco e male documentata. Accanto alla certa più lenta comparsa dell'effetto analgesico, non si sa come si rapporti con la formulazione sublinguale (anch'essa utilizzabile in pazienti con problemi di deglutizione) in termini di efficacia, tollerabilità e praticità d'uso.
Bibliografia 1.Transtec Formenti. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. Aprile 2003. 2. Radbruch L and Vielvoye-Kerkmeer A. Buprenorphine TDS: the clinical development-rationale and results. In J Clin Pract 2003; suppl 133:15-8. 3. Sittl R et al. Analgesic efficacy and tolerability of transdermal buprenorphine in patients with inadequately controlled chronic pain related to cancer and other disorders: a multicenter, randomised, double-blind, placebo-controlled trial. Clin Ther 2003; 25:150-68.