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30 cpr 20 mg |
€ 25,00
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Efficacia clinica
L'instabilità del detrusore è la causa dell'incontinenza urinaria in un terzo delle donne e in circa la metà degli uomini che ne sono affetti2. Questa condizione è caratterizzata da contrazioni involontarie della vescica che si traducono in un bisogno urgente e incoercibile di urinare e, spesso, in incontinenza. Quando il problema è grave, la minzione può avvenire in modo precipitoso alla prima sensazione di pienezza vescicale. Si parla di "iperriflessia del detrusore" quando l'instabilità vescicale si associa con una malattia neurologica (accidenti cerebrovascolari, lesioni del midollo, sclerosi a placche, ecc.). I trattamenti dell'instabilità del detrusore si basano sulla riabilitazione vescicale e la fisioterapia, sulla terapia farmacologica (ossibutinina e tolterodina) e, da ultimo, sull'intervento chirurgico.
Gli studi controllati, randomizzati, condotti sul trospio cloruro e pubblicati integralmente, come principale criterio di valutazione di efficacia hanno adottato i parametri urodinamici (es. capacità vescicale massimale, pressione uretrale, compliance vescicale, volume residuo post-minzionale) e non le percentuali di guarigione o il miglioramento dei sintomi (es. numero di minzioni imperiose).
In due studi in doppio cieco (su un totale di 517 pazienti), il trospio (20 mg x 2/die per 3 settimane) ha migliorato in termini significativi il quadro urodinamico complessivo rispetto al placebo3,4. In un altro studio di breve durata (2 settimane) realizzato su 95 pazienti con iperriflessia del detrusore, trospio (20 mg x 2/die) e ossibutinina (5 mg x 3/die) hanno prodotto lo stesso miglioramento dei parametri urodinamici5.
Due studi condotti su pazienti con incontinenza da urgenza minzionale risultano pubblicati solo sotto forma di abstract. Nel primo, della durata di 52 settimane, il trospio cloruro (20mg x2/die) si è dimostrato simile alla ossibutinina (5 mg x2/die) nel ridurre la frequenza delle minzioni, ma meglio tollerato6. Nel secondo studio, della durata di 3 settimane, il trospio è risultato pari alla tolterodina (2 mg x2/die) nel diminuire la frequenza delle minzioni, ma superiore nel migliorare gli episodi di incontinenza7.
Effetti indesiderati
I principali effetti indesiderati del trospio cloruro sono, ovviamente, di tipo anticolinergico; la xerostomia è stato il disturbo più frequentemente riportato negli studi clinici con una incidenza variabile dal 6% al 41%. Nello studio di confronto con l'ossibutinina condotto sul breve periodo, un minor numero di pazienti trattati con trospio ha lamentato secchezza della bocca grave (4% vs. 23%) o ha sospeso il trattamento a causa degli effetti indesiderati (6% vs. 16%)5. Nel secondo studio comparativo con l'ossibutinina, della durata di un anno, ad eccezione della secchezza della bocca risultata più bassa (25% vs. 44%), l'incidenza degli altri effetti indesiderati di tipo anticolinergico è stata simile: stitichezza (6% vs 3%), dispepsia (5% vs. 4%), disturbi dell'accomodazione (3% vs. 3%)6.
Dosaggio
La dose raccomandata dalla ditta produttrice è di 20 mg 2 volte al giorno. La compressa deve essere assunta a stomaco vuoto, prima dei pasti con un bicchiere d'acqua. L'assunzione contemporanea con gli alimenti, specie se ad elevato contenuto lipidico, riduce del 15-20% la biodisponibilità del trospio.
Costo
Il costo giornaliero della terapia con trospio cloruro è di 1,76 €, contro 0,90-1,35 € dell'ossibutinina (5 mg x2-3/die, Ditropan) e i 2,15 € della tolterodina (2 mg x 2/die, Detrusitol).
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