"Tiocolchicoside può far precipitare crisi epilettiche in pazienti con epilessia o in quelli a rischio di convulsioni": Questa è l'avvertenza che, all'inizio dell'anno, l'Agenzia Italiana del Farmaco ha fatto aggiungere agli stampati dei medicinali per uso sistemico contenenti tiocolchicoside (Muscoril e altri). Il potenziale epilettogeno del farmaco, già rilevato in studi sperimentali, è emerso nell'ambito del sistema di farmacovigilanza del nostro paese. Oltre all'Italia, il farmaco, infatti, è in commercio solo in Francia, Grecia e Portogallo; non è registrato negli Stati Uniti. Le segnalazioni di crisi convulsive associate all'uso di tiocolchicoside hanno riguardato pazienti con storia di epilessia o con condizioni predisponenti agli attacchi convulsivi (es. presenza di danni cerebrali).
Al tiocolchicoside viene attribuita una attività miorilassante in virtù di una azione di tipo GABAergico (la stessa delle benzodiazepine). Gli studi disponibili sono pochi, condotti su un esiguo numero di pazienti e con evidenti limiti di impostazione. In termini di livelli di evidenza, le indicazioni internazionali basate sul "rating" di efficacia classificano il tiocolchicoside come III B, vale a dire non raccomandato.
Non esistono dati che dimostrino una maggiore efficacia e/o tollerabilità nei confronti delle benzodiazepine orali che risultano meglio documentate nelle condizioni preferenziali d'impiego del tiocolchicoside (es. contratture muscolari).
In considerazione di questi nuovi rischi e in assenza di dati che ne comprovino l'efficacia e la sicurezza relativa, la somministrazione insieme ad un FANS in un'unica iniezione intramuscolare (anche se prevista dal foglietto illustrativo sotto il profilo della compatibilità chimico-fisica), risulta una "vecchia" abitudine di utilità e sicurezza non dimostrata.