Dati recenti provenienti dalla letteratura indicano che gli agonisti dopaminergici derivati dall'ergotamina (bromocriptina, cabergolina, lisuride e pergolide), a dosi elevate e/o per uso cronico, possono causare lo sviluppo di fibrosi a carico delle sierose come pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, fibrosi retroperitoneale e valvulopatia. Il rischio di valvulopatia, incluso il reflusso e i disturbi cardiaci correlati (pericardite ed effusione pericardica) è molto alto con cabergolina e pergolide, indicate come seconda linea nel morbo di Parkinson e per le quali viene richiesto un monitoraggio ecocardiografico prima e durante il trattamento (ogni 6 mesi).
Nei pazienti che assumono i derivati dell'ergotamina, il medico di medicina generale deve prestare attenzione anche ad una serie di sintomi che potrebbero sottendere la presenza di una malattia fibrotica come dispnea, tosse persistente, dolore toracico, scompenso cardiaco, dolore addominale.
I farmaci dopamino-agonisti, come classe, sono stati associati alla comparsa di altri effetti indesiderati, in particolare la sindrome patologica del gioco d'azzardo, l'aumento della libido e l'ipersessualità. In alcuni pazienti trattati con agonisti dopaminergici, in particolare quando associati a levodopa, è stata osservata una difficoltà crescente e cronica a resistere all'impulso di giocare d'azzardo, con conseguenze negative sulle loro relazioni personali, familiari e lavorative. Altri pazienti hanno mostrato un comportamento sessuale alterato che ha determinato effetti negativi per sé e per gli altri. Tali comportamenti inusuali si sono verificati soprattutto ad alti dosaggi e in genere si sono normalizzati con la riduzione della dose o la sospensione del trattamento.