Premessa
Nella tradizione di IsF - che coincide con l'obiettivo di una continuità che sia solida garanzia della pertinenza delle innovazioni (IsF, Editoriali) 1 - la nota editoriale di uno dei numeri "estivi" veniva dedicata (approfittando della presa di distanza delle vacanze) ad una esplorazione della letteratura internazionale, mirata a stimolare una riflessione sul "dove si va".
È facile sospettare - guardando il titolo dato a questo editoriale - che l'intenzione originale (rigorosamente mantenuta nelle sue caratteristiche di fondo nell'Appunto n.1), ha finito per deviare un poco, facendo intrecciare la bibliografia strettamente tecnica da raccomandare con riferimenti "atipici": presi dalla cronaca (Appunto n.2), e collegati più direttamente ai contenuti di questo numero (Appunto n.3).
Appunto n.1 - Dalla letteratura internazionale
Come sempre (e tanto più quando si traduce in un appunto) l'invito ad una complessità di sguardo non corrisponde ad una revisione sistematica, ma ad un campionamento puntuale della letteratura, che quest'anno si colloca entro le prime due settimane di luglio, avendo come criterio di riferimento la rilevazione di ciò che appare da una parte specificamente innovativo in termini di farmaci-interventi, dall'altra ciò che sembra rappresentare un'informazione culturalmente-metodologicamente "rappresentativa" di alcune aree "critiche", più o meno direttamente coincidenti e/o in rapporto con il mondo dei farmaci. Il NEJM - noblesse oblige - è il primo protagonista di questo "appunto", con un editoriale che commenta la pubblicazione di due trial "positivi" che portano "to the next level" le strategie terapeutiche per il melanoma 2, e un'altra segnalazione metodologicamente significativa sul progressivo cambio di paradigma nella valutazione del ruolo delle terapie [emato-] oncologiche: "therapies impose new definitions of diseases" 3. Interessante, nello stesso numero la documentazione, con uno studio controllato, di un ulteriore risultato "neutro" in campo diabetologico: interventi intensivi sugli "stili di vita", non modificano il rischio di eventi cardiovascolari nel diabete 4. Più "banale" - si aspettava altro? - è la "neutralità", in termini di efficacia, di un "esercizio moderato" sulla depressione negli anziani, riportata da Lancet 5, che si rivela sempre più come rivista rilevante ed informativa per quanto riguarda la "salute globale" (è di luglio la prima uscita di una edizione ad hoc, come altre da tempo riservate ad Oncologia, Neurologia) 6, ma profondamente ambivalente nel riportare risultati più direttamente riguardanti i "mercati medici" occidentali. Da sottolineare la permanente fioritura (su riviste di riferimento per le rispettive discipline) di lavori che ritornano sulla gestione del rischio cardiovascolare, sia in termini preventivi che di trattamenti, con pubblicazioni che "mimano" le novità, quando di fatto riportano il common sense: ai pazienti più esplicitamente esposti ad un rischio specifico può essere utile un trattamento più aggressivo di quel rischio 7; le diseguaglianze socioeconomiche - culturali - assistenziali (dalla educazione alla obesità) producono più rischio 8. Può essere per altro utile ricordare ancora in questo campo l'ormai già ben noto R&P 9, semplicemente per sottolineare che gli zelanti referee del NEJM si erano soprattutto preoccupati di evitare che, di fronte ad un risultato "farmacologico" neutro, non venisse citata la novità "culturale" molto robusta di R&P, e cioè la inclusione della MG del SSN tra i protagonisti della produzione di conoscenza. Ritorneremo senz'altro, per le troppe ed interessanti implicazioni, sull'attenzione combinata di NEJM e Lancet sulle vicende ("dismantling") del NHS inglese, e del NICE 10.
Due note dal mondo del farmaco, rilevanti-significative, per il loro riferimento alla "ripetitività" del livello globale: (entrambe le vicende sono ben tracciabili in rete, nelle forme più diverse, oltre che sulle riviste internazionali più importanti, e non hanno bisogno di referenze specifiche). La GSK è stata pesantemente colta con le mani nel sacco nel promuovere vecchie-squallide politiche di corruzione dei prescrittori nel mercato cinese (ovviamente "promettente"); il Governo Indiano si è imposto a Novartis che, in nome della ortodossia nell'osservanza di patenti e brevetti, pretendeva di mantenere prezzi insostenibili e strettamente commerciali al "suo" Imatinib, non riconoscendone la qualità di "risorsa di salute pubblica" e perciò di strumento obbligatorio di diritto (V. clausola di Doha).
N.B. - Il tempo passato dal "campionamento" di inizio luglio ha permesso di poterne verificare la rappresentatività rispetto a tutto il periodo estivo: al di là della diversificazione quantitativa degli articoli e la loro dispersione nelle tante riviste, le tendenze, in termini di rapporto tra innovazione e ripetizione sono solidamente confermate.
Appunto n.2 - 28/08/1963
È quello dedicato più direttamente al "destino dei sogni", che si è imposto come "dovuto" perché queste linee sono scritte il 28/08, e dappertutto nel mondo si ricorda che 50 anni fa Martin Luther King raccontava del suo sogno, così grande e "altro" da segnare un prima e un dopo, nel linguaggio, nella politica, nell'immaginario:
«Io ho un sogno: che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli degli schiavi e i figli degli schiavisti potranno sedere insieme al tavolo della fratellanza...Io ho un sogno, oggi!...Questa la fede con cui tornerò nel Sud. Con questa fede saremo capaci di estrarre dalla montagna della disperazione la pietra della speranza...di lottare insieme, andare in prigione insieme, difendere la libertà insieme, sapendo che saremo liberi un giorno....
E quando questo accadrà... riusciremo ad avvicinare il giorno in cui tutti i figli di Dio, uomini neri e bianchi, ebrei e gentili, protestanti e cattolici sapranno stringersi per mano e cantare con le parole del vecchio spiritual nero: "Liberi infine. Liberi infine...».
La "celebrazione" di quel sogno è fatta oggi dal primo presidente nero, che decide di nuovo per la guerra, in un Paese che ha visto nelle ultime settimane la Corte Suprema interpretare in senso drammaticamente restrittivo l’applicabilità dei diritti dei neri a livello elettorale (mentre la letteratura, epidemiologica e clinica, citata nell'Appunto n.1 continua a confermare che i loro diritti alla salute e all'educazione sono espressione permanente di una loro discriminazione). Destino difficile, ambivalente, invalutabile in termini di indicatori di linearità e di progresso quello dei sogni: tanto più quanto più sono semplici e totali come il diritto universale alla dignità della vita. Ne sappiamo qualcosa noi, in Italia: dove le "larghe intese" obbligano a convivere con i "sottovoce" ufficiali di fronte alle offese ripetute alla Ministro Kyenge; e a dover citare Papa Francesco, per riconoscere "la globale indifferenza" per migranti neri, arabi, ...; o a registrare come intoccabile, o da favorire, l'accelerazione verso i primi posti mondiali negli indicatori di diseguaglianza, tanto da far apparire come sogni disdicevoli, da "smantellare", giorno per giorno, i diritti “minimi”, quelli della vita, al lavoro, all’educazione, alla salute. È: possibile? giusto? obbligatorio? ridicolo? ...[continuare a] credere, nei sogni? sperimentandoli? aggiornandoli? O è più "scientifico", evidence-based, facilmente riconosciuto dai referee (quelli delle riviste che contano, e quelli quotidiani, istituzionali, politici, economici della compatibilità con le larghe intese) censurarli a priori?
Appunto n.3 - All'ascolto della "fragilità"
Nel piccolo-piccolo mondo di questo numero si propongono due scenari importanti sul "destino dei sogni". Il primo coincide con i due articoli che toccano un tema centrale non solo per IsF, ma per tutta la cultura di sanità-diritto della società attuale (pag. 44, 46), in quanto parla di comitati etici e della trasparenza della ricerca.
Le "trame" narrate (e rigorosamente documentate da una bibliografia di cui si raccomanda la lettura) documentano quanto sono fragili le radici su cui poggiano i sogni di una etica capace di essere custode del diritto in un mondo di mercato. Il secondo scenario coincide con la Parte II di un contributo (pag. 38) su un problema che ha molto a che fare sul "destino dei sogni". Per chi ha voglia di leggerlo (purtroppo la traduzione dei sogni nel "dialetto" scientifico-burocratico della pianificazione-gestione dell'assistenza ha bisogno di linguaggi, numeri, percorsi a misura delle ambiguità-incertezze del quotidiano) parla di un sogno sempre più scoraggiato e temuto nella sanità e nella società: quello di ri-dare e garantire visibilità alla vita e alla storia delle persone al di là dei loro costi e delle procedure rese più o meno disponibili per le loro malattie. Tutti, anche la letteratura più accreditata (nelle stesse settimane di luglio dell' Appunto n.1) dicono che la visibilità e l'accoglienza delle persone non deve né può essere solo un sogno, ma un diritto normalmente esigibile, "oggi" 11, secondo i tempi dei sogni, - ricordato da Martin Luther King: che sono obbligati ad essere sempre un "presente", se non vogliono scomparire dalla memoria e dal desiderio. Il contributo sugli anziani propone - a tutte/i coloro che per avere un orientamento vogliono usare le informazioni evidence-based sui determinanti del diritto alla salute, di cui [l'informazione su]i farmaci è un indicatore importante - di provare a fare del diritto alla dignità della vita delle tante persone-popolazioni "fragili" (...certo non ristrette a quella ≥ 75 anni!!!!) un sogno da sperimentare. A lungo: senza stancarsi, con tante strategie, costruendo reti di collaborazione, e linguaggi di dialogo, che alfabetizzano all’autonomia coloro che meno ne possono godere: almeno per garantire alla narrazione condivisa del destino dei sogni-persone l'antico ruolo, di memoria, e di strada, dei sassolini di Pollicino.
Bibliografia
1. Tognoni G. Letture per l’estate, e oltre. Informazioni sui Farmaci 2011; 35:41-3.
- Tognoni G. Promuovere lo sviluppo urgente del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. Informazioni sui Farmaci 2012; 36:41-3.
2. Wolchok JD et al. Nivolumab plus Ipilimumab in Advanced Melanoma. NEJM 2013; 369:122-33.
- Hamid O et al. Safety and Tumor Responses with Lambrolizumab (Anti-PD-1) in Melanoma. NEJM 2013; 369: 134-44.
- Riley JL. Combination Checkpoint Blockade – Taking Melanoma Immunotherapy to the Next Level. NEJM 2013; 369:187-9.
3. Lo-Coco F et al. Retinoic Acid and Arsenic Trioxide for Acute Promyelocytic Leukemia. NEJM 2013; 369:111-21.
- Chen SJ et al. Targeting Agents Alone to Cure Acute Promyelocytic Leukemia. NEJM 2013; 369:186-7.
4. The Look AHEAD Research Group. Cardiovascular Effects of Intensive Lifestyle Intervention in Type 2 Diabetes. NEJM 2013; 369:145-54.
- Gerstein HC. Do Lifestyle Changes Reduce Serious Outcomes in Diabetes? NEJM 2013; 369:189-90.
5. Underwood M et al. Exercise for depression in elderly residents of care homes: a cluster-randomised controlled trial. Lancet 2013; 382:41-9.
6. The Lancet Global Health 2013; 1:e1-e54.
7. Dorresteijn JAN et al. High-Dose Statin Therapy in Patients With Stable Coronary Artery Disease: Treating the Right Patients Based on Individualized Prediction of Treatment Effect. Circulation 2013; 127:2485-93.
- Egan BM et al. Blood Pressure and Cholesterol Control in Hypertensive Hypercholesterolemic Patients: National Health and Nutrition Examination Surveys 1988–2010. Circulation 2013; 128:29-41.
8. Bostean G. et al. Cardiovascular health: associations with race–ethnicity, nativity, and education in a diverse, population-based sample of Californians. Annals of Epidemiol 2013; 23:388-94.
9. The Risk and Prevention Study Collaborative Group. n–3 Fatty Acids in Patients with Multiple Cardiovascular Risk Factors. N Engl J Med 2013; 368:1800-1808.
10. Rawlins M. NICE times: a valedictory dispatch. Lancet 2013; 381:2225-7.- Rawlins MD. NICE: Moving Onward. NEJM 2013; 369: 3-5.
11. Kerr EA et al. Patient-Centered Performance Management Enhancing Value for Patients and Health Care Systems. JAMA 2013; 310:137-8.
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- Harvey HB et al. The Looming Threat of Liability for Accountable Care Organizations and What to Do About It. JAMA 2013; 310:141-2.
- Krumholz HM. Variations in Health Care, Patient Preferences, and High-Quality Decision Making. JAMA. 2013; 310:151-2.
Data di Redazione 08/2013