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30 compresse rivestite 100 mg | € 15,90 |
Classe C del PTN
Indicazioni registrate: Spasticità in corso di sclerosi a placche e spasticità delle malattie del midollo spinale di natura infettiva, degenerativa, traumatica o neoplastica. Spasticità di origine centrale. Contratture muscolari secondarie a patologie osteoartromuscolari (artrosi cervicale, periartrite scapolo-omerale, lombosciatalgia, mialgie in genere).
Proprietà farmacologiche
L’eperisone è un miorilassante centrale, già disponibile da tempo in molti paesi asiatici, registrato dall’AIFA con procedura nazionale.
L’azione inibitoria sul riflesso spinale si esplica principalmente attraverso una riduzione della eccitabilità dei motoneuroni spinali (tramite un blocco presinaptico del rilascio di neurotrasmettitori) e un’azione di blocco dei canali del calcio e del sodio voltaggio-dipendenti1,2.
Somministrato per via orale, l’eperisone raggiunge livelli plasmatici di picco dopo 1,6-2 ore, con una emivita di 1,5 ore2. Viene trasformato a livello epatico in vari metaboliti inattivi che sono eliminati per ¾ con le urine e ¼ con le feci.
Negli anziani, nei pazienti con cirrosi epatica o insufficienza renale l’emivita plasmatica aumenta in misura rilevante (rispettivamente a 2,5 e 6,6 ore) ed è necessario ridurre proporzionalmente la dose2.
Efficacia clinica
Spondilosi cervicale
I primi (pochi e frammentari) dati clinici sull’eperisone risalgono al 1999. Stando alle conclusioni di uno studio randomizzato, in doppio cieco, verso placebo, di cui non si conosce la durata, l’eperisone (50 mg 3 volte al giorno) avrebbe prodotto un chiaro beneficio sintomatologico in termini di riduzione del dolore cervicale, lombare e brachiale in 156 pazienti con spondilosi cervicale3.
Lombalgia
In uno studio randomizzato in doppio cieco, doppio simulato, condotto su 160 pazienti con lombalgia acuta, nei tre controlli previsti il giorno 3, 7 e 12, eperisone (100 mg per 3/die) e tiocolchicoside (8 mg per 2/die) si sono dimostrati simili sia nell’efficacia analgesica (misurata con una scala analogica visiva) che nell’attività miorilassante (determinata sulla base dei risultati ottenuti in esercizi di flessione e distensione lombare e nella manovra di Lasegue)4. Il tiocolchicoside non rappresenta, però, un termine di confronto attendibile; come livello di evidenza, le indicazioni internazionali basate sul rating di efficacia lo classificano IIIB, vale a dire “non raccomandato”.
Un altro studio randomizzato, in doppio cieco, ha confrontato due dosi di eperisone (50 e 100 mg per 3/die) col diazepam (5 mg per 3/die) in 90 pazienti affetti da mal di schiena di recente insorgenza (< 48 ore) valutati presso un reparto di ortopedia5. Dopo 7 giorni di trattamento, l’eperisone 300 mg/die è risultato superiore all’eperisone 150 mg/die in tutte le misure di esito adottate (dolore a riposo, dolore alla palpazione, contrattura muscolare, capacità di lavoro, mobilità lombare), mentre differenze statisticamente significative col diazepam sono state osservate solo nel miglioramento della capacità di lavoro.
In uno studio comparativo in doppio cieco, 74 pazienti maschi con dolore alla schiena cronico (da almeno 6 mesi) sono stati randomizzati all’eperisone (dose non precisata), alla terapia di Mckenzie (tecnica di manipolazione) o alla sola fisioterapia (controllo)6. Dopo 4 settimane, l’incremento del flusso ematico a livello muscolare rilevato strumentalmente dagli autori nel gruppo trattato con eperisone non si è tradotto in un vantaggio terapeutico rilevante: il farmaco ha migliorato il dolore (misurato con una scala analogica visiva e altri criteri non validati) rispetto al controllo, ma meno efficacemente rispetto alla terapia di Mckenzie.
Spasticità
Uno studio randomizzato, in doppio cieco, della durata di 6 settimane, ha confrontato l’eperisone (300 mg/die) col baclofene (60 mg/die) in 80 pazienti con spasticità da danno neurologico di grado moderato-grave7. I due farmaci si sono equivalsi nel migliorare i riflessi, la funzionalità degli arti inferiori, i parametri elettromiografici e nel ridurre il tono muscolare.
L’eperisone (dose non indicata) è risultato equivalente alla fisioterapia nel ridurre la spasticità post-ictus e nel migliorare il tono muscolare in 26 pazienti arruolati in un piccolo studio randomizzato (in aperto) della durata di 3 settimane8. Le informazioni sulla efficacia dell’eperisone nella spasticità associata a malattie del midollo spinale di natura infettiva sono aneddotiche e si riferiscono a 3 pazienti su 6 con mielopatia causata da infezione da retrovirus umano T-linfotropico (HTLV-1)/paraparesi tropicale spastica trattati con successo col farmaco9.
Effetti indesiderati
Gli eventi avversi con una incidenza superiore al 10% segnalati nel corso degli studi clinici e nella sorveglianza post-marketing su oltre 12.000 pazienti sono stati a carico del sistema nervoso (sonnolenza, insonnia, cefalea, confusione mentale), del tratto gastrointestinale (anoressia, nausea, vomito, dispepsia, mal di stomaco, dolori addominali, diarrea, stipsi), della cute (eruzioni) e di tipo sistemico (astenia e affaticamento)2,10. Le reazioni cutanee possono variare dall’eritema fisso non pigmentato11, all’eritema generalizzato12, alle pustole13. Sono state segnalate anche dermopatie gravi come la sindrome oculo-muco-cutanea (sindrome di Steven-Johnson) e la necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell)2. In presenza di sintomi come febbre, eritema, vescicole, prurito, congestione oculare o stomatite, il trattamento deve essere interrotto2.
Altri effetti indesiderati frequenti (1%-10%) sono stati capogiri, vertigini, modificazioni dell’umore, tremore agli arti, ipoestesia; rigidità muscolare e ipotonia; incontinenza e ritenzione urinaria; prurito, iperidrosi; palpitazioni; stomatite, gonfiore addominale; vampate di calore; edema e sete, aumento delle transaminasi epatiche e della fosfatasi alcalina2.
Dal momento che possono manifestarsi shock e reazioni anafilattoidi, la scheda tecnica raccomanda di mantenere sotto stretto controllo i pazienti, al fine di individuare per tempo la comparsa di sintomi quali arrossamento, prurito, orticaria, edema del volto, dispnea, che impongono la sospensione del trattamento2.
In letteratura viene riportato il caso di una intossicazione accidentale di eperisone in età pediatrica: una bambina di 18 mesi, dopo l’assunzione di 2 compresse (100 mg) di farmaco, ha manifestato perdita di coscienza, convulsioni, apnea e tachicardia ventricolare14.
Nello studio di confronto diretto, l’eperisone è risultato meglio tollerato del diazepam; il diazepam si è reso più frequentemente responsabile di sonnolenza, mentre l’eperisone ha causato più spesso dolore epigastrico5. Nello studio comparativo con baclofene non sono emerse differenze significative tra i due farmaci in termini di incidenza e tipo di effetti indesiderati7.
Gravidanza
Nell’animale non è stato evidenziato alcun effetto teratogeno, ma la scheda tecnica controindica l’impiego dell’eperisone in gravidanza2.
Dosaggio: Spasticità (300 mg al giorno). Patologie osteoartromuscolari (150-300 mg al giorno).
Costi
Il costo/die di un trattamento con eperisone varia da 0,80 a 1,6 euro (a totale carico del paziente). Un analogo trattamento con diazepam (da 2 mg a 5 mg 3 volte al giorno), anch’esso a carico del paziente, ha un costo che va da 0,62 a 1,04 euro. Il trattamento con baclofene (Lioresal), prescrivibile a carico del SSN (50-100 mg al giorno), ha un costo giornaliero oscillante da 0,57 a 1,14 euro.
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Bibliografia
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Data di redazione 08/2009