Sei qui: Home Page / Area farmacista / Biblioteca / Informazioni sui farmaci / Consulta la Rivista / Anno 2009 / Numero 1 del 2009 / Carbetocina
100 mcg/ml 5 fiale da 1 ml | € 300 |
OSP1. Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero.
Indicazioni registrate: prevenzione dell’atonia uterina in seguito al parto cesareo sotto anestesia epidurale o spinale.
Proprietà farmacologiche
L' ossitocina è un ormone secreto dall’ipofisi posteriore che stimola le contrazioni ritmiche dell’utero. Nella induzione e nella stimolazione del travaglio del parto si utilizza l’ossitocina sintetica; l’ossitocina viene impiegata anche nella prevenzione delle emorragie post-parto (la seconda causa di mortalità materna) dovute ad atonia uterina in seguito a parto cesareo. A causa della breve durata d’azione, l’ossitocina deve essere somministrata tramite infusione endovenosa lenta (durata media 5 ore).
La carbetocina è un analogo sintetico dell’ossitocina che presenta una emivita molto più lunga (40 minuti vs. 1-5 minuti). Dopo una singola iniezione endovenosa, le contrazioni uterine iniziano entro 2 minuti1 e durano circa 1 ora. La carbetocina mostra una eliminazione bifasica con una farmacocinetica lineare. Meno dell’1% della dose iniettata viene eliminato immodificato con le urine1. Un millilitro di carbetocina possiede un’attività ossitocica pari a 50 unità di ossitocina1.
Efficacia clinica
Parto con taglio cesareo
Tre studi randomizzati, in doppio cieco, hanno confrontato la carbetocina con l’ossitocina in donne sottoposte a parto cesareo. Nel primo, condotto su 57 donne, una singola iniezione endovenosa di carbetocina (100 mcg) è risultata efficace quanto una infusione endovenosa continua di ossitocina (10 unità) nel controllare le perdite ematiche intraoperatorie dopo rimozione della placenta2.
Nel secondo studio, dopo il parto con taglio cesareo eseguito in anestesia epidurale, 694 donne sono state randomizzate ad una singola dose in bolo di ossitocina seguita da una infusione endovenosa della durata di 8 ore o ad una dose in bolo di carbetocina (100 mcg) seguita dall’infusione di placebo3. Nel gruppo ossitocina, le pazienti che hanno richiesto un trattamento ossitocico addizionale per l’atonia uterina (la principale misura di esito) sono state più numerose rispetto a quelle del gruppo carbetocina [32 su 318 (10,1%) vs. 15 su 317 (4,7%)]3. Tra i due gruppi non sono emerse differenze nella riduzione dell’emoglobina postoperatoria e nella incidenza delle emorragie post-parto (2 in entrambi i gruppi).
Il terzo studio, realizzato su 104 donne con almeno un fattore di rischio per emorragia post-parto, ha dimostrato una sostanziale equivalenza tra una singola somministrazione endovenosa di carbetocina (100 mcg) e una infusione di 2 ore di ossitocina (10 unità) nel mantenere una adeguata contrazione uterina (end point principale) e nel limitare il sanguinamento nel periodo peri- e post-operatorio dopo rimozione della placenta4. Nelle pazienti trattate con carbetocina, la perdita ematica media è risultata di soli 30 ml inferiore rispetto a quelle trattate con ossitocina, mentre una terapia ossitocica aggiuntiva si è resa necessaria in 2 pazienti (3,8%) trattate con carbetocina e in 5 (9,6%) trattate con ossitocina4.
Parto per via vaginale
In uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su 160 donne con almeno un fattore di rischio per emorragia post-parto, non sono emerse differenze tra carbetocina (100 mcg) e ossitocina (10 unità infuse in 2 ore) nel numero di pazienti richiedenti un trattamento ossitocico addizionale (12 in ciascun gruppo) e nell’entità del sanguinamento post-parto5.
Una metanalisi della Cochrane ha incluso 4 studi controllati (3 su parti con taglio cesareo, 1 su parti per via vaginale) per un totale di 1.037 donne6. Il rischio di emorragia post-parto è risultato simile con carbetocina e ossitocina; l’uso di carbetocina si è associato ad una riduzione statisticamente significativa del ricorso ad un trattamento ossitocico addizionale rispetto all’ossitocina nelle donne con parto cesareo, ma non in quelle con parto per via vaginale. Gli autori concludono che non vi sono prove sufficienti per affermare che la carbetocina sia efficace quanto l’ossitocina nel prevenire il sanguinamento post-parto6.
Una successiva revisione sistematica, pur riconoscendo la probabile equivalenza tra carbetocina e ossitocina in termini di riduzione del rischio emorragico post-parto, conclude con la necessità di ulteriori studi in proposito7.
Effetti indesiderati
Negli studi comparativi, gli effetti indesiderati della carbetocina sono risultati gli stessi, per tipo e frequenza, di quelli osservati con ossitocina6. Gli eventi più comuni (= o > 1/10) hanno interessato l’apparato gastrointestinale (nausea, vomito, dolore addominale), vascolare (ipotensione, vampate), il sistema nervoso (cefalea, tremori), la cute (prurito). Quelli aventi una incidenza = o > 1/100 sono stati anemia, vertigini, dolore toracico, sapore metallico, mal di schiena. Sudorazione e tachicardia sono stati segnalati come sporadici.
Un effetto indesiderato raro, ma grave, dell’ossitocina, soprattutto a dosaggi elevati, è l’iperstimolazione uterina con contrazioni forti e prolungate che possono portare a rottura dell’utero. Questo evento avverso non è stato sinora riportato con l’uso di carbetocina, ma non può essere escluso1.
Gravidanza e allattamento
Carbetocina non deve essere utilizzata per indurre il parto1. Diversamente da quanto accade con l’ossitocina, i cui effetti sono rapidamente reversibili dopo sospensione dell’infusione, l’attività uterotonica della carbetocina persiste per diverse ore dopo la singola iniezione in bolo.
La carbetocina passa nel latte materno, ma in misura trascurabile8. Le piccole quantità trasferite nel colostro o nel latte materno dopo una singola iniezione di carbetocina e successivamente ingerite dal neonato vengono degradate dagli enzimi intestinali1. L’American Academy of Pediatrics considera compatibile l’uso di carbetocina con l’allattamento al seno9.
Dosaggio: singola iniezione endovenosa di 1 ml, il prima possibile dopo il parto, preferibilmente prima della rimozione della placenta.
Costo
Ogni singolo trattamento con carbetocina ha un costo circa 20 volte superiore a quello con ossitocina (compresi i costi della soluzione elettrolitica e del set infusionale).
|
Data di redazione 02/2009