Indicazioni registrate: Sollievo sintomatico nel trattamento dell'artrosi, dell'artrite reumatoide e dei segni di infiammazione associati all'artrite gottosa acuta.
Proprietà farmacologiche
Etoricoxib è un nuovo antinfiammatorio non steroideo che inibisce selettivamente la cicloossigenasi 2 (COX-2); l'inibizione è dose-dipendente e la selettività è superiore a quella degli altri coxib1.
Somministrato per via orale, l'etoricoxib viene ben assorbito e ha una biodisponibilità prossima al 100%1,2. Con la monosomministrazione giornaliera di 120 mg, allo steady state, i livelli ematici di picco si raggiungono dopo circa 1 ora1. L'emivita è approssimativamente di 22 ore. L'eliminazione avviene previa metabolizzazione epatica a metaboliti inattivi che vengono escreti prevalentemente con le urine1-3.
Efficacia clinica
Osteoartrosi
In uno studio di definizione della dose, controllato, in doppio cieco, in una prima fase della durata di 6 settimane, 617 pazienti con osteoartrosi del ginocchio sono stati randomizzati a etoricoxib 5, 10, 30, 60 o 90 mg una volta al giorno o a placebo; successivamente i pazienti sono stati assegnati a etoricoxib 30, 60, 90 mg in monosomministrazione giornaliera o a diclofenac 50 mg tre volte al giorno, per 8 settimane4. Le tre principali misure di esito sono state le variazioni nel punteggio sulla scala per il dolore dell'indice WOMAC (Western Ontario and McMaster's University Osteoarthritis Index), la valutazione della risposta alla terapia da parte del paziente e il giudizio dei medici sulle condizioni della malattia. L'etoricoxib è risultato superiore al placebo e simile al diclofenac, mostrando l'efficacia massima alla dose di 60 mg4. Un altro studio controllato, randomizzato, in doppio cieco, della durata di 12 settimane, condotto su 501 pazienti con osteoartrosi del ginocchio o dell'anca, ha confermato la maggiore efficacia dell'etoricoxib (60 mg/die) nei confronti del placebo e l'equivalenza col FANS di confronto, in questo caso con naproxene (500 mg per 2/die), nelle misure di esito adottate (indice WOMAC su dolore e funzionalità fisica, valutazione delle condizioni della malattia da parte del paziente e dei medici)5.
Artrite reumatoide
Nei pazienti con artrite reumatoide risultano pubblicati per intero due studi clinici. Nel primo, randomizzato, in doppio cieco, realizzato su 1.171 pazienti, etoricoxib (90 mg/die) è stato confrontato con naproxene (500 mg per 2/die) e placebo6. Al termine delle 12 settimane di trattamento previste, a fronte di una maggiore efficacia nei confronti del placebo, non sono emerse differenze tra etoricoxib e naproxene in tutte le misure di esito adottate (valutazione delle condizioni della malattia da parte dei pazienti e dei medici, miglioramento del dolore, numero di articolazioni dolenti e tumefatte, percentuale di pazienti con risposta ACR 20)6. Il secondo studio, randomizzato, in doppio cieco, condotto su 817 pazienti con artrite reumatoide nei quali la sospensione del trattamento cronico con FANS aveva comportato una riacutizzazione della malattia, ha confrontato per 12 settimane etoricoxib (90 mg/die) con naproxene (500 mg per 2/die) e con placebo7. Etoricoxib si è dimostrato più efficace del naproxene in tutte le principali misure di esito (valutazione soggettiva e oggettiva dell'attività della malattia, numero di articolazioni dolenti e tumefatte) e in alcuni end point secondari come la percentuale di pazienti con risposta ACR 20% (53% contro 39%)7.
Artrite gottosa acuta
In 142 pazienti con attacco acuto di gotta, l'etoricoxib, in monosomministrazione quotidiana alla dose di 120 mg per 8 giorni, è risultato simile all'indometacina (50 mg 3 volte al giorno) in tutti i parametri di efficacia adottati8. La sovrapponibilità clinica tra etoricoxib e indometacina in termini di miglioramento del dolore e dell'infiammazione articolare è stata confermata in un altro studio randomizzato, in doppio cieco, della durata di 8 giorni, effettuato su 189 pazienti con artrite gottosa acuta9.
Dismenorrea
In uno studio, randomizzato, controllato, in doppio cieco, crossover, 73 donne hanno assunto, per 3 mesi consecutivi, una singola dose orale di etoricoxib (120 mg), di naproxene (550 mg) o placebo alla comparsa del dolore da moderato a grave associato alle mestruazioni10. Durante le prime 24 ore, l'efficacia analgesica dell'etoricoxib è stata analoga a quella del naproxene e superiore a quella del placebo10.
Lombalgia
Somministrato una volta al giorno alla dose di 60 mg e 90 mg per 12 settimane, etoricoxib è risultato superiore al placebo nel miglioramento del dolore, valutato su una scala analogica visiva dopo 4 e 12 settimane, in 319 pazienti con lombalgia cronica in uno studio controllato, randomizzato, in doppio cieco11.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati più frequenti con l'uso di etoricoxib sono i disturbi gastrointestinali (es. nausea, pirosi gastrica, dispepsia, dolore addominale, diarrea), la cefalea e le vertigini. Nell'1% circa dei pazienti trattati con dosi sino a 90 mg al giorno, sono stati osservati aumenti delle transaminasi epatiche 3 volte il limite superiore della norma.
In uno studio, randomizzato, in doppio cieco, condotto su 618 pazienti, l'incidenza cumulativa di ulcere accertate endoscopicamente, dopo 12 settimane, è stata dell'8,1% nei pazienti trattati con etoricoxib (120 mg/die) e del 17% in quelli trattati con ibuprofene (800 mg per 3/die)12. Da una analisi combinata di 10 studi clinici di fase 2 e 3 realizzati su quasi 5.000 pazienti con osteoartrosi, artrite reumatoide e lombalgia cronica, gli eventi gastrointestinali superiori clinicamente rilevanti (perforazioni, ulcere e sanguinamenti) sono risultati circa la metà nei pazienti trattati con etoricoxib (60, 90 e 120 mg/die) rispetto a quelli trattati con i FANS non selettivi di confronto [naproxene (1 g/die), ibuprofene (2,4 g/die) e diclofenac (150 mg/die)]: l'incidenza per 100 pazienti/anno è stata di 1,16 con etoricoxib e 3,05 con i FANS tradizionali12. I pazienti in trattamento concomitante con aspirina a basse dosi sono stati troppo pochi (meno del 3% in uno studio6) o non precisati7, per consentire una valutazione del rischio relativo di effetti indesiderati gastrointestinali.
Per ciò che riguarda gli effetti cardiovascolari, va detto che nei due studi effettuati nell'artrite reumatoide, sono stati esclusi i pazienti con storia di angina o insufficienza cardiaca, di infarto miocardico, di rivascolarizzazione coronarica, ictus o TIA6,7. In questi due studi, si sono registrati 4 eventi cardiovascolari trombotici nei pazienti trattati con etoricoxib contro nessuno registrato col naproxene: un caso di angina pectoris e di embolia polmonare6, un TIA e un infarto miocardico7. A questo proposito, l'FDA ha richiesto alla ditta produttrice ulteriori dati clinici sulla sicurezza cardiovascolare del farmaco per la sua registrazione13. L'aumento pressorio e l'incidenza di edemi indotti da etoricoxib sono stati analoghi a quelli osservati con naproxene6,7.
Non esistono dati clinici sull'impiego di etoricoxib in gravidanza e allattamento.
Interazioni
Nei pazienti in trattamento con warfarin, la somministrazione di etoricoxib comporta un aumento dell'INR (+13% circa)14. L'uso concomitante di rifampicina è associato con una riduzione del 65% delle concentrazioni plasmatiche di etoricoxib14.
Dosaggio e modalità di somministrazione
La dose di farmaco raccomandata è di 60 mg in monosomministrazione giornaliera nel trattamento dell'artrosi; di 90 mg nell'artrite reumatoide e di 120 mg nell'artrite gottosa acuta14. L'assunzione può avvenire indifferentemente con o senza cibo.
Costi
In un paziente con artrite reumatoide, il costo mensile di un trattamento con etoricoxib è di 49,5 euro contro i 38,4 euro del celecoxib (es. Celebrex, Solexa, 200 mg/die), i 18,92 euro del naproxene (es. Naprosyn, 500 mg x2/die) e i 18,34 del diclofenac (es. Voltaren, 75 mg x2/die).
Etoricoxib è un inibitore selettivo della COX-2, il terzo commercializzato nel nostro paese. Non comporta vantaggi significativi, né in termini di efficacia né di effetti indesiderati, nei confronti dei FANS non selettivi dotati di migliore tollerabilità gastrointestinale. Come per gli altri coxib non può essere escluso un possibile rischio cardiovascolare.
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