Indicazioni approvate: Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione associati con l'osteoartrite; trattamento sintomatico acuto del dolore durante il periodo mestruale (dismenorrea primaria), trattamento sintomatico del dolore lieve o moderato come il dolore muscolo-scheletrico.
Proprietà farmacologiche
L'ibuprofene, antinfiammatorio non steroideo utilizzato da oltre 30 anni, è una miscela racemica di S(+) e R(-) ibuprofene. Studi in vitro hanno dimostrato che solo l'enantiomero S(+) è in grado di inibire la sintesi delle prostaglandine; si è così proceduto a separare e commercializzare il singolo stereoisomero farmacologicamente attivo, il dexibuprofene. Il dosaggio equivalente fra miscela racemica e singolo enantiomero attivo dovrebbe essere 1:0,75 dal momento che, nell'organismo, l'R(-) ibuprofene viene trasformato a sua volta per il 50% nell'enantiomero S(+); poiché tuttavia questa trasformazione avviene lentamente e la percentuale può variare da un paziente all'altro, il dosaggio equivalente del dexibuprofene è pari alla metà di quello dell'ibuprofene.
I dati di farmacocinetica (assorbimento, distribuzione, emivita, eliminazione) del dexibuprofene sono simili a quelli della miscela racemica.
I vantaggi "vantati" per il dexibuprofene riguardano la possibilità di somministrare un dosaggio inferiore evitando di esporre l'organismo ad un 50% di farmaco inutile, la riduzione del lavoro metabolico, la riduzione della variabilità farmacocinetica legata all'inversione dell'enantiomero R(-) in S(+), minori possibilità di interazioni con altri farmaci, la riduzione degli effetti indesiderati legati alla componente inattiva. Nessuna di queste affermazioni, tuttavia, si basa su valutazioni cliniche e rimane del tutto teorica, basata solo su considerazioni meramente farmacologiche1.
Efficacia clinica
Le prime valutazioni del dexibuprofene risalgono agli anni '80 e i primi studi clinici all'inizio degli anni '902,3. Secondo la ditta, complessivamente nel corso di 31 studi clinici e 6 studi di sorveglianza postmarketing sono stati trattati oltre 12 mila pazienti4; ciononostante, la documentazione clinica sul farmaco risulta tuttora scarsa.
Una rassegna5 ha analizzato i risultati di 6 studi (non pubblicati) che hanno confrontato il dexibuprofene 1.200 mg con l'ibuprofene 2.400 mg in varie patologie infiammatorie (es. gonartrosi, coxartrosi, spondilite anchilosante, ecc.). I due trattamenti hanno prodotto risultati sovrapponibili in tutti gli studi.
Similmente, 400 mg per 3/die di dexibuprofene sono risultati sovrapponibili nel migliorare l'indice WOMAC a 800 mg per 3/die di ibuprofene in uno studio condotto su 178 pazienti con osteoartrite dell'anca e simile è risultata la frequenza degli effetti indesiderati, prevalentemente a carico dell'apparato gastrointestinale6.
Pazienti con osteoartrite dell'anca (n. 148) sono stati arruolati anche in uno studio di confronto fra dexibuprofene (400 mg per 2/die) e celecoxib (100 mg per 2/die), utilizzando come misura di esito principale il miglioramento dell'indice WOMAC. Il dexibuprofene è risultato non inferiore al celecoxib e comparabile sotto il profilo della tollerabilità7.
Effetti indesiderati
Gli stessi dell'ibuprofene come incidenza e tipologia.
Controindicazioni
Le stesse dell'ibuprofene.
Avvertenze e precauzioni
Le stesse dell'ibuprofene.
Interazioni
Le stesse dell'ibuprofene.
Dosaggio e modalità di somministrazione
Il dosaggio di dexibuprofene varia in funzione della gravità del disturbo da trattare e della risposta del paziente. Considerando che, negli studi di confronto effettuati, il dosaggio di dexibuprofene utilizzato è stato pari al 50% di quello dell'ibuprofene, 300 mg di dexibuprofene vanno considerati equivalenti a 600 mg di ibuprofene.
Costo
Il costo del dexibuprofene è inferiore a quello dell'ibuprofene (6,50 € vs 7,50 € per 30 compresse a dosaggio equivalente).
Il dexibuprofene è lo stereoisomero attivo dell'ibuprofene. Non vi sono ragioni per ritenere che dal punto di vista clinico presenti vantaggi rispetto all'ibuprofene (miscela racemica) né che presenti un profilo diverso di tossicità. L'unico, modesto, vantaggio è il costo leggermente inferiore a quello dell'ibuprofene.
Bibliografia 1. Evans AM. Comparative pharmacology of S(+)-ibuprofen and (RS)-ibuprofen. Clin Rheumatol 2001; 20 Suppl 1:S9-14. 2. Geisslinger G et al. Pharmacokinetics of S(+)- and R(-)-ibuprofen in volunteers and first clinical experience of S(+)-ibuprofen in rheumatoid arthritis. Eur J Clin Pharmacol 1990; 38:493-7. 3. Stock KP et al. S-ibuprofen versus ibuprofen-racemate. A randomized double-blind study in patients with rheumatoid arthritis. Rheumatol Int 1991;11:199-202. 4. Kaehler ST et al. E. Dexibuprofen: pharmacology, therapeutic uses and safety. Inflammopharmacology 2003;11:371-83. 5. Rahlfs VW. Reevaluation of some double-blind, randomized studies of dexibuprofen (Seractil): a state-of-the-art overview. J Clin Pharmacol 1996; 36:33s-40s. 6. Singer F et al. Evaluation of the efficacy and dose-response relationship of dexibuprofen (S(+)-ibuprofen) in patients with osteoarthritis of the hip and comparison with racemic ibuprofen using the WOMAC osteoarthritis index. Int J Clin Pharmacol Ther 2000; 38: 15-24. 7. Hawel R et al. Comparison of the efficacy and tolerability of dexibuprofen and celecoxib in the treatment of osteoarthritis of the hip. Int J Clin Pharmacol Ther 2003; 41:153-164.