Sei qui: Home Page / Area farmacista / Biblioteca / Informazioni sui farmaci / Consulta la Rivista / Anno 2002 / Numero 4 del 2002 / Travoprost
|
Efficacia clinica
Bimatoprost
In monoterapia
Due studi multicentrici randomizzati in doppio simulato hanno confrontato bimatoprost 0,03% una volta al giorno (474 pazienti) o due volte al giorno (483 pazienti) con timololo 0,5% due volte al giorno (241 pazienti). I risultati a 6 mesi dei due studi (presentati cumulativamente per la sovrapponibilità del disegno sperimentale) indicano una maggiore efficacia del bimatoprost nel ridurre la pressione intraoculare media (8,1 mmHg; -33% vs. 5,6 mmHg; -23%)6. Le due somministrazioni giornaliere non sono state più efficaci della monosomministrazione. Anche la percentuale di pazienti che hanno ottenuto i valori prefissati di pressione è stata superiore col bimatoprost rispetto al timololo6. Un altro studio, dalla stessa impostazione, condotto su 596 pazienti ha dimostrato che il bimatoprost una volta al giorno diminuisce la pressione intraoculare di circa 2-3 mmHg in più rispetto al timololo7. Il bimatoprost è stato confrontato con il latanoprost in uno studio randomizzato in cui 64 pazienti sono stati trattati con bimatoprost 0,03%, latanoprost 0,005%, o solo veicolo una volta al giorno alla sera per 29 giorni8. Ad ogni rilevazione, il bimatoprost ha ridotto la pressione intraoculare in misura superiore al latanoprost, ma la differenza non ha raggiunto la significatività statistica (5,9-8,9 mmHg; meno 25-34% vs. 4,4-7,9 mmHg; meno 20-31%)8.
Travoprost
In monoterapia
In uno studio in doppio simulato, 573 pazienti sono stati randomizzati al trattamento con travoprost (0,0015% e 0,004%) o timololo (0,5%) per 9 mesi; il travoprost alla concentrazione di 0,004% ha ridotto la pressione intraoculare diurna significativamente più del timololo 0,5% (meno 8,0-8,9 mmHg vs. meno 6,3-7,9 mmHg)2. In un altro studio di confronto condotto su 605 pazienti, dopo 6 mesi la pressione intraoculare è risultata inferiore rispetto ai valori di partenza di 6-7,5 mmHg con travoprost 0,0015%, 6,5-8 mmHg con travoprost 0,004% e 5,2-7 mmHg con timololo 0,5%3. In uno studio randomizzato della durata di 1 anno, realizzato su 801 pazienti, la pressione intraoculare è diminuita del 30% o è scesa sotto i 17 mmHg nel 54,7% e nel 49,3% dei pazienti trattati con travoprost 0,004% e 0,0015%, nel 50% nel gruppo trattato con latanoprost e nel 39% di quello trattato con timololo4. In tutti gli studi, travoprost e latanoprost sono stati somministrati una sola volta a giorno contro le due del timololo.
Terapia aggiuntiva
In pazienti non adeguatamente controllati con timololo (0,5% due volte al giorno), il travoprost (0,004% e 0,0015% una volta al giorno) ha ridotto ulteriormente la pressione intraoculare con una differenza significativa rispetto al placebo (rispettivamente 5,7-7,2 mmHg e 5,1-6,7 mmHg vs. 1,3-2,8)5.
Tutti gli studi sono stati condotti su pazienti con ipertensione oculare o glaucoma ad angolo aperto; per nessuno dei due farmaci sono disponibili studi in pazienti con glaucoma ad angolo chiuso.
Effetti indesiderati
Fra gli effetti indesiderati più frequenti vi sono l’iperemia congiuntivale (35-50% dei pazienti con travoprost e 15-45% con bimatoprost vs. 5-15% con latanoprost), il prurito (15-45% con bimatoprost). Altri effetti indesiderati oculari sono visione confusa, bruciore, pizzicore, sensazione di corpo estraneo; vengono segnalati con una incidenza compresa fra il 5% e il 10%.
Come il latanoprost, entrambi i farmaci inducono pigmentazione dell’iride (travoprost 3%, latanoprost 5%) e infoltimento e imbrunimento delle ciglia (in oltre il 50% dei pazienti con travoprost contro il 26% con latanoprost) e imbrunimento delle palpebre. Quest’effetto può non risultare evidente per mesi o anni. La modificazione del colore degli occhi sembra essere più frequente in caso di iride di colore variegato; gli occhi di colore omogeneo (blu, grigio, verde, marrone) sono meno sensibili. Si ritiene che questa alterazione della pigmentazione sia dovuta ad un aumento della sintesi di melanina da parte dei melanociti (e non ad un aumento dei melanociti) e può non regredire alla sospensione del trattamento. Gli effetti a lungo termine di questo aumento della pigmentazione non sono noti.
Avvertenze e controindicazioni
Travoprost e bimatoprost devono essere utilizzati con cautela in pazienti con infiammazioni oculari in atto (irite, uveite), in pazienti con fattori di rischio noti per edema maculare o con storia di cheratite da herpes simplex. Il paziente deve essere informato di attendere almeno 15 minuti prima di applicare le lenti a contatto onde evitare il possibile assorbimento dalle lenti del benzalconio presente come conservante.
I colliri contenenti i due farmaci possono essere conservati a temperatura ambiente a differenza del latanoprost, che, prima della apertura del flacone, deve essere conservato in frigorifero (2-8°C).
Dosaggio e modalità di somministrazione
Per entrambi i derivati prostaglandinici viene raccomandata una sola somministrazione al giorno. In caso di terapia aggiuntiva, la loro somministrazione deve essere posticipata di 10-15 minuti rispetto a quella dell’altro collirio.
Costo
Nell’ambito dei derivati prostaglandinici per uso oculare, il costo dei singoli colliri (da 2,5 e 3ml) è lo stesso, 23,30 €.
|