Recentemente, un articolo del British Medical Journal [1 ]ha denunciato un altro caso di "disease mongering", cioè di malattie create ad arte per allargare il mercato dei farmaci. Il fatto si riferisce alla pubblicazione su un giornale canadese (il Globe and Mail) di una inserzione che invita gli uomini a informarsi sulla riduzione del testosterone, problema che in Canada interesserebbe almeno 1.700.000 ultra45enni! Il messaggio pubblicitario invita a collegarsi ad un sito dove rispondendo ad un semplice questionario è possibile valutare il livello di deficit individuale. Stando a quanto si dice nel sito, il Low T (testosterone basso), sarebbe un problema medico frequente, spesso sottovalutato, poiché i sintomi sono simili a quelli di altri disturbi: scarso desiderio sessuale, riduzione delle energie e della carica vitale, umore depresso e irritabilità, perdita di massa muscolare, aumento del grasso corporeo (la "pancetta", ma l'avanzare degli anni, la sedentarietà, la cattiva alimentazione non c'entrano proprio niente?). Informa inoltre che Low T e Disfunzione Erettile sono due condizioni diverse e non necessariamente correlate e suggerisce un colloquio col medico, ma nel contempo propone la soluzione: spalmarsi (non in zona genitale!) un gel al testosterone (prodotto dalla ditta che ha promosso la campagna). Ora, questa strategia di creare nuove malattie per vecchi farmaci è nota e poiché quanto avviene oltreoceano, come è già successo, ha buone probabilità di presentarsi anche nel nostro Paese, è bene stare in allerta e sottolineare l'infondatezza di questa pseudo-informazione scientifica che:
a) tende a far credere che il calo fisiologico del testosterone correlato all'età sia una malattia;
b) estende arbitrariamente l'indicazione approvata (l'ipogonadismo vero a proposito del quale peraltro, almeno nell'adulto, non vi è accordo unanime sul range normale di testosteronemia);
c) dà una generica informazione sui rischi omettendo i risultati di uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine [Testosterone gel verso placebo] interrotto precocemente per un eccesso di eventi cardiovascolari nel gruppo trattato con l'ormone [2];
d) invita a parlarne col proprio medico, ma vi è il rischio concreto che anche il medico riceva la sua fetta di informazione scorretta.
Un gruppo di medici canadesi ha denunciato il caso alle Autorità Sanitarie locali (con scarso successo) come esempio evidente di disease mongering, di promozione rivolta ai cittadini di uso fuori indicazione di un farmaco, di spreco di risorse per le strutture pubbliche e per il cittadino (esami, visite specialistiche..). Il gel al testosterone è disponibile anche in Italia in diverse formulazioni: dobbiamo aspettarci anche da noi la nuova epidemia?
1. Kermode-Scott B. Canadian regulators dismiss complaint about campaign publicising low testosterone. BMJ 2011 August 31; 343: d5501.
2. Werkert C. Adverse events associated with testosterone administration. NEJM 2010; 363:109-22.
Data di Redazione 08/2011
Le Note commentate sono elaborate da un gruppo interdisciplinare* all'interno del quale trovano larga rappresentanza medici di medicina generale e pediatri. Non si tratta di un aggiornamento dello stato delle conoscenze né il punto di vista della medicina generale su un argomento clinico-assistenziale d'attualità o dibattuto nella letteratura scientifica. L'originalità di queste Note risiede nel modo con cui un gruppo di MMG percepisce e affronta i problemi aperti che emergono dall'incrocio critico tra i dati di mercato, la promozione delle ditte produttrici e i risultati degli studi. Le motivazioni che di volta in volta sottendono la scelta del tema provengono da fattori contingenti locali o da iniziative/progetti specifici.
* Busani Corrado, Chiari Corrado, Davoli Daniela, Ferretti Alessandra, Ferretti Tiziano, Gandolfi Alberto, Gigliobianco Andrea, Marconi Bettina, Miselli Mauro, Navazio Alessandro, Pellati Morena, Riccò Daniela, Viaroli Mario