Questo numero che chiude il 2005 esce mentre è in fase di realizzazione il primo "bando di ricerca" che l'AIFA1 ha lanciato per promuovere-finanziare progetti di ricerca, sperimentali ed osservazionali, su strategie di intervento terapeutiche e preventive, mirate a popolazioni rare, o con caratteristiche di grande prevalenza e rilevanti carichi assistenzali - nelle quali i farmaci giocano un ruolo protagonista. Si è ritenuto opportuno dedicare un commento editoriale a questa iniziativa per sottolinearne da una parte gli elementi di originalità per la politica generale del farmaco (non solo per l'Italia), e per proporre dall'altra una lettura dal punto di vista delle implicazioni per una possibile ri-comprensione delle strategie di informazione. 1. Con il bando di ricerca, la Direzione dell'AIFA conclude in modo profondamente innovativo, concettualmente ed operativamente, il percorso che negli ultimi anni ha avuto come obiettivo quello di porre la sperimentazione-ricerca clinica al centro dell'attenzione e soprattutto della pratica di tutti gli attori del SSN: non come un esercizio occasionale, centrato sull'uno o sull'altro farmaco, ma come una componente essenziale (= permanente, e "dovuta") di una assistenza che vuole prendere sul serio il diritto dei cittadini-pazienti ad avere risposte "appropriate" per i loro bisogni inevasi2,3,4 . 2. Proponendosi come agenzia di promozione di ricerca, l'AIFA dà una interpretazione particolarmente importante del suo ruolo di "controllo". Indica, cioè, nella produzione di conoscenza il modo privilegiato per essere competente e responsabile della razionalità-affidabilità della politica del farmaco: si mette infatti in evidenza che l'area critica non è solo, né principalmente, la registrazione e la rimborsabilità di ciò che è noto ed acquisito, ma soprattutto le tante domande aperte: tutte quelle strategie assistenziali, di cui i farmaci sono una componente, che fuori da un contesto di ricerca sarebbero da gestire in assenza di evidenze, con margini alti di ignoranza, incertezza, empirismo (e perciò anche di violazione dei diritti di cittadini-pazienti). 3. Il "controllo" della razionalità e dell'appropriatezza viene dunque interpretato ed integrato in senso anticipativo-preventivo. La EBM non rimane una guida che si attende dall'esterno, per essere adottata ex novo o con adattamenti che vengono più o meno efficientemente e tempestivamente incorporati nella pratica: viene interpretata come compito attivo ed autonomo di produzione di conoscenza, che deve avvenire dall' interno dell'assistenza, avendo come responsabili-protagonisti attori che gestiscono sia la produzione che la trasferibilità dei risultati. 4. Questa ri-definizione del ruolo di "controllo" dell'AIFA, a livello di politica del farmaco, provoca inevitabilmente il ricordo di una ormai lunga tradizione di IsF nell'interpretare il ruolo dell'informazione, non limitato alla revisione critica della letteratura, ma orientato ogni volta che sia possibile-necessario alla identificazione propositiva di ricerca-intervento, per quei problemi per i quali la letteratura documenta la non-esistenza di risposte affidabili, sia per quanto riguarda gli aspetti conoscitivi che di applicazione5,6,7,8. In quanto testimoni-informati del grado crescente di in-certezza ed in-affidabilità di una letteratura "scientifica" strutturalmente esposta ai tanti e diversi conflitti di interesse (nella produzione e nella promozione di "novità")9,10,11 i lettori-utilizzatori di informazione indipendente rientrano a pieno titolo tra coloro che sono meglio qualificati per essere attori-protagonisti della stagione che vede nella "produzione di conoscenza" il modo più ovvio per garantire una informazione "controllata". 5. La [in]formazione-ECM (coerentemente con quanto previsto nelle indicazioni dei DM sulla sperimentazione) dovrebbe cessare una volta per tutte di essere un esercizio di ascolto e di risposte formali a questionari di apprendimento (frontale, o a distanza). L'apprendimento-utile è verificabile solo nella documentazione della competenza nel formulare (come requisito minimo), e quindi di gestire-realizzare protocolli capaci di
a. documentare il grado (ed i risultati-esiti soprattutto) della trasferibilità delle conoscenze,
b. e/o di esplorare-verificare la esistenza-rilevanza di risposte per le domande aperte.
Il protocollo "di ricerca" non è altro infatti che la esplicitazione dell'atto medico che di fronte al "non-saprei", "non-so" si assume la responsabilità di dire ciò che si è deciso di fare, a livello diagnostico, terapeutico, di previsione-controllo degli esiti.
6. Lo scenario che si delinea-conferma con queste osservazioni potrebbe (il condizionale è d'obbligo, per realismo, anche se profondamente inappropriato dal punto di vista di ciò che è professionalmente dovuto) avere implicazioni importanti per tutto il mondo dell'informazione. Si è in tanti a lavorare per assicurare e declinare informazione. Spesso in competizione, più o meno esplicita, senz'altro in frammentazione, per le ragioni più diverse (nessuna tanto seria da essere giustificabile, pur nel rispetto della ricchezza che è ricavabile da ogni variabilità). Il tutto è sostanzialmente buffo (il termine è "evasivo", ma sostanzialmente triste, al di là della leggerezza dell'aggettivo) vista la sproporzione delle risorse che pretendono di garantire una autonomia informativa rispetto alle logiche di mercato (non certo solo in Italia).
Il presente - non solo il futuro - dell'informazione indipendente si gioca (qui il condizionale non ha spazio) sulla capacità di pensarsi complessivamente come una rete di competenze-persone che condividono una progettualità comune: reti di lettori ed utilizzatori di informazione che riconoscono la propria responsabilità nella produzione di conoscenze innovative e non siano solo affidabili nel produrre profili tecnici di farmaci e problemi. 7. Non si sa quale sarà l'esito operativo del primo bando AIFA. Ci sono ragioni per non essere ottimisti d'ufficio, salvo che per il fatto, fondamentale, che un'ipotesi che sembrava al limite della praticabilità sta divenendo una realtà. Anche per l'ipotesi della evoluzione dell'universo dell'informazione verso una progettualità comune non appaiono all'orizzonte motivi per essere ottimisti.
Ci si vorrebbe augurare di essere in attesa di bollettini/networks/siti i cui lettori-utenti (soprattutto MMG, o anche infermieri: in stretta continuità con cittadini-pazienti?) non ri-masticano, ri-editano, ri-discutono i dati, le opinioni, le idiosincrasie, le raccomandazioni-preoccupazioni che vengono da esperti di ordine e razionalità, ma si divertono, con flessibilità di metodi e di strumenti, a ri-definire e ri-raccontare che cosa succede, e con che "esiti", nelle realtà assistenziali.
Sarebbe già un buon auspicio se uno di questi auguri potesse divenire realtà12.
Bibliografia 1. La ricerca indipendente sui farmaci finanziata dall'AIFA. Bollettino d'informazione sui farmaci -Ministero della Salute 2005; XII: 147-51. 2. Documento programmatico sulla sperimentazione clinica dei medicinali. Guida alla attuazione dei decreti attuativi. Bollettino d'informazione sui farmaci-Ministero della Salute 2005; XI: 6-8. 3. DM 17/12/2004. Gazzetta Ufficiale n. 43 del 22/2/2205. 4. Rapporto nazionale sulla sperimentazione clinica. Bollettino d'informazione sui farmaci - Ministero della Salute 2005; XII:184-5. 5. SIES-Farmacie Comunali Italiane. What information for the patient? Large scale pilot study on experimental package giving information on prescribed and over the counter drugs. BMJ 1990; 301:1261-5. 6. Avanzini F et al. How informed general practitioner manage mild hypertension: a survey of readers of drug bulletins in 7 countries. International Society of Drug Bulletins (ISDB). Eur J Clin Pharmacol 1996; 4:445-50. 7. Tognoni G. Terapie e pratiche orfane di EBM: istruzioni per l'uso. Informazioni sui Farmaci 2004; 28:57-8. 8. Tognoni G. L'adozione come metodologia di ricerca clinica. Informazioni sui Farmaci 2005; 29: 113-4. 9. ISDB. Cos'è una vera novità terapeutica. Informazioni sui Farmaci 2002; 26: 4-10. 10. Social Audit. Salute, industria farmaceutica e Unione Europea. Informazioni sui Farmaci 2002; 26:11-27. 11. Tognoni G. L'influenza dell'industria farmaceutica. House of Commons Health Committee - Fourth Report of Session 2004-05. Informazioni sui Farmaci 2005; 29: 57-60. 12. Tognoni G. Un ITD (Italian ISDB Trial on Depression)? Informazioni sui Farmaci 2003; 27: 5.