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30 contenitori monodose (collirio) 15 mcg/ml 0,3ml |
€ 24,64 |
Proprietà farmacologiche
Tafluprost è un nuovo farmaco antiglaucomatoso appartenente alla categoria degli analoghi delle prostaglandine. E’ stato registrato con procedura di mutuo riconoscimento in alcuni paesi europei (Regno Unito, Spagna, Germania); in Italia è disponibile solo nella formulazione monodose senza conservante. Tafluprost è un estere difluorinato della prostaglandina F2 α con attività agonista del recettore prostanoide FP. Analogamente al latanoprost, l’esterificazione facilita la penetrazione attraverso la cornea e il rilascio della forma attiva acida nell’umore acqueo. Studi in vitro mostrano che il tafluprost ha un’affinità di legame per il recettore FP 12 volte maggiore rispetto al latanoprost. Come gli altri analoghi prostaglandinici riduce la pressione intraoculare aumentando il deflusso di umore acqueo per via uveosclerale1. La riduzione della pressione intraoculare inizia 2-4 ore dopo la prima somministrazione ed è massima dopo circa 12 ore; l’effetto dura almeno 24 ore e consente un’unica somministrazione giornaliera. L’assorbimento sistemico è basso e la quota assorbita vie-ne eliminata rapidamente (la concentrazione plasmatica diminuisce al di sotto della soglia inferiore di rilevazione entro 1 ora dalla somministrazione); la presenza di conservante non modifica questi parametri2,3. La principale via metabolica consiste nell’idrolisi a tafluprost acido (metabolita attivo) e l’ulteriore ossidazione a metaboliti farmacologicamente inattivi2.
Efficacia clinica
In monoterapia
Ad oggi esiste un unico studio registrativo di fase III4. Lo studio, controllato, randomizzato, in doppio cieco, ha valutato la “non inferiorità” del tafluprost 0,0015% nei confronti del latanoprost 0,005%, entrambi associati a benzalconio cloruro, in 533 pazienti adulti con glaucoma ad angolo aperto, glaucoma pigmentario o capsulare o ipertensione oculare (valori basali della pressione intraoculare compresi tra 22 e 34 mmHg)2. Lo studio, inizialmente previsto della durata di 12 mesi, è stato esteso a 24 mesi per ragioni sconosciute. I pazienti arruolati sono stati istruiti a somministrarsi il collirio una volta al giorno (una goccia per occhio alle ore 20). La misura di esito primaria era la riduzione della pressione intraoculare diurna (IOP) rispetto al valore basale. Tafluprost e latanoprost hanno mostrato un sostanziale e prolungato effetto di riduzione della IOP diurna (-7,1 mmHg e -7,7 mmHg). L’ipotesi di non inferiorità non è stata però dimostrata, in quanto la differenza stimata tra i trattamenti (analisi per intention-to-treat) è stata di 1,20 mmHg e il limite superiore dell’IC al 95% 1,52 mmHg era superiore al valore assunto di 1,50 mmHg. La percentuale di abbandoni dovuti a mancanza di efficacia è stata significativamente superiore nel braccio tafluprost (13% vs 3%)4. Uno studio randomizzato, in doppio cieco, di “non inferiorità”, non pubblicato, citato dal Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e da altre fonti (bollettini indipendenti, organi di consulenza tecnica come lo Scottish Medicines Consortium), ha confrontato il tafluprost collirio 0,0015% 1 volta/die (+ placebo) col timololo collirio 0,5% 2 volte/die in 458 pazienti (esclusi quelli con problemi respiratori e cardiaci) con IOP di 22-34 mmHg. Dopo 6 mesi di trattamento, tafluprost ha ridotto la pressione intraoculare di 5-7 mmHg rispetto ai 4-6 mmHg ottenuti col timololo rientrando nei limiti previsti per la “non inferiorità”2,5,6. Le formulazioni di tafluprost 0,0015% con e senza conservante sono state confrontate in termini di efficacia e tollerabilità in un piccolo studio randomizzato in cieco singolo (n=43), con disegno cross-over, della durata di 4 settimane, che ha dimostrato l’equivalenza delle due formulazioni rispetto alla misura di esito primaria (riduzione della IOP diurna a 4 settimane).
Terapia aggiuntiva
L’efficacia del tafluprost nei confronti del placebo come terapia aggiuntiva al timololo è stata valutata in uno studio in doppio cieco della durata di 6 settimane, in 185 pazienti non adeguatamente controllati con la monoterapia. Alla sesta settimana è emersa una differenza statisticamente significativa nella riduzione della IOP a favore del tafluprost di -1,49 mmHg7.
Effetti indesiderati
Nello studio di confronto, il tafluprost ha mostrato un profilo di effetti avversi simile al latanoprost per tipologia e gravità. La maggior parte delle reazioni avverse si è verificata a livello oculare; l’incidenza di iperemia (oculare e congiuntivale) è risultata significativamente maggiore nel gruppo tafluprost (9,1% vs 5,7%)4. Altri effetti indesiderati oculari comuni (1-10%) sono stati prurito, irritazione, dolore, alterazione delle ciglia (infoltimento e allungamento) e aumento della pigmentazione dell’iride. Tra le reazioni avverse non oculari è stata frequente la cefalea2. Il tafluprost viene promosso come alternativa per i pazienti intolleranti ai colliri contenenti benzalconio cloruro, ma le evidenze cliniche sulla formulazione senza conservante sono molto limitate. L’unico studio che ha valutato la tollerabilità del tafluprost senza benzalconio rispetto a quello con benzalconio ha riportato una maggiore frequenza di effetti avversi, in particolare iperemia congiuntivale, nel gruppo trattato col collirio senza conservante3,5,6. In uno studio in aperto della durata di 12 settimane, 158 pazienti trattati con latanoprost che presentavano almeno 2 sintomi oculari o 1 sintomo e 1 segno sono stati trasferiti al collirio di tafluprost senza conservante. La riduzione dei sintomi e segni avversi oculari è risultata significativa dal punto di vista statistico, ma non clinico, visto che a livello basale, l’entità dei sintomi/segni era ricompresa tra “tracce” e “lieve” e quindi i pazienti arruolati non erano realmente intolleranti al latanoprost. Inoltre, il numero di pazienti con valori anomali dei marker di infiammazione congiuntivale è diminuito in maniera statisticamente significativa a 6 settimane, ma non a 12. Il disegno in aperto dello studio ha ulteriormente vanificato l’attendibilità, già di per sé scarsa, dei risultati6,8.
Interazioni
In studi clinici, il tafluprost è stato usato insieme al timololo senza evidenza di interazioni. In caso di terapia aggiuntiva, la somministrazione deve essere posticipata di almeno 5-10 minuti rispetto a quella dell’altro collirio2.
Dosaggio: una goccia nel sacco congiuntivale dell’occhio(i) affetto(i), una volta al giorno, di sera.
Costo
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Il trattamento annuo con tafluprost ha un costo più che doppio rispetto a quello con latanoprost e superiore del 21% circa rispetto a quello con bimatoprost e travoprost.
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