La Fondazione Umberto Veronesi, attraverso un suo “Comitato Etico” ha pubblicato il 9 gennaio un documento che pone importanti dubbi sull’eticità degli studi randomizzati 1. Tra i punti principali sollevati da questo Comitato: i soggetti del gruppo di controllo sarebbero discriminati perché sarebbero spesso sottoposti a trattamenti potenzialmente di efficacia inferiore, e sarebbero inoltre intesi come un mero mezzo per il raggiungimento di un obiettivo conoscitivo, e non invece anche come un fine in sé dell’intervento medico. Questo documento è stato prontamente ripreso da un articolo pubblicato il 10 gennaio sul Corriere della Sera (che è tra i partners della Fondazione), dal titolo piuttosto eloquente: “Immorali i test di nuovi farmaci su malati scelti a caso” 2 (un giudizio attribuito con virgolette al Professor Veronesi). L’articolo definisce la randomizzazione “un sistema crudele dal punto di vista morale”.