La continuità culturale come risposta di ricerca alle dis-continuità tecniche
Gianni Tognoni
Un titolo, certo allo stesso tempo troppo lungo e troppo sintetico, propone un’attenzione molto partecipata nella lettura di un numero di IsF articolato in tre temi.
1. Una bussola che, al di là della solita scarsità di novità farmacologiche, prova a riprendere con uno sguardo complessivo il tema delle strategie di gestione del diabete, che rappresenta senz’altro uno dei capitoli centrali degli impegni terapeutici di questi anni. Vedi anche IsF 2016, n.2, pag11.
2. Una revisione molto dettagliata delle possibilità terapeutiche oggi disponibili che mirano sempre più a fare dell’HIV una condizione clinica controllabile e sostenibile sul lungo periodo: con la proposta, altrettanto centrale rispetto all’intervento specialistico, di un coinvolgimento più attivo della medicina generale .
3. L’esplorazione di un capitolo che è già fortemente presente nella letteratura e nel mercato – quello dei “dispositivi portatili” –, ma che soprattutto provoca una riflessione ancor più profonda sul futuro (sia della medicina specialistica che della medicina generale), in quanto ci si trova di fronte ad una evoluzione tecnologica che più direttamente coincide con orizzonti culturalmente diversi, di cui è tutto da verificare non tanto né principalmente il classico profilo di beneficio/rischio, ma soprattutto l’impatto duplice sulla percezione e l’autonomia gestionale dell’essere sano o malato, e sui rapporti di dis-continuità nelle relazioni personali tra curanti e cittadini/pazienti .
Si comprendono in questo senso meglio il perché e gli obiettivi, differenti e complementari, che sono proposti nel titolo, che ha come snodo decisivo la proposta di una “risposta di ricerca”.
La chiara eterogeneità tra i diversi contenuti e gli attori coinvolti nei tre contributi ha di fatto come minimo comune denominatore quello di essere il promemoria che l’unica informazione oggi possibile e necessaria è quella che dice: ciò che è noto impegna non ad un apprendimento obbediente, ma ad un compito di ricerca. Si deve riuscire cioè tradurre ciò che si sa in pratiche coscienti. L’attribuzione effettiva e l’accessibilità informata alle conoscenze tecniche possono essere solo il prodotto di una cultura capace di gestire (in stretta collaborazione tra attori ugualmente, anche se differentemente, informati) le domande aperte, incerte, spesso ambivalenti.
Messaggio non-nuovo, ma ri-sottolineato con insistenza anche nella letteratura più accreditata che tocca anche direttamente e complessivamente le tre aree sopra citate che sono, in modi diversi, alla frontiera tra alta specialità conoscitiva ed operativa e compiti di assistenza classica-quotidiana. Essere “contemporanei” (spettatori o protagonisti?) di una evoluzione tecnologica diffusa e di una difficile alfabetizzazione culturale sia di sani che di pazienti (dispositivi portabili), dà il senso di quanto le “risposte di ricerca” non sono un optional come una o più nuove app, ma una esigenza trasversale.
Le referenze che vengono qui di seguito fornite (non si possono tutte commentare!) danno il senso della attualità molto concreta della “provocazione” di questo numero di IsF.
Bibliografia 1. Shekelle PG. Clinical Practice Guidelines.What’s Next? JAMA 2018; 320: 757-758. 2. Bretthauer M, et al. When no guideline recommendation is the best recommendation. Lancet 2018; 392: 898-899. 3. Naylor CD. On the Prospects for a (Deep) Learning Health Care System. JAMA 2018; 320: 1099-1100. 4. White M, et al. Different scientific approaches are needed to generate stronger evidence for population health improvement. Plos Medicine Agosto 28, 2018 5. Sheikh V, et al. Ibalizumab in Multidrug-Resistant HIV - Accepting Uncertainty. NEJM 2018; 379: 605-7. 6. Ghosn J, et al. HIV. Lancet 2018; 392: 685-97. 7. Shah Anoop S.V., et al. Global Burden of Atherosclerotic Cardiovascular Disease in People Living With HIV. Systematic Review and Meta-Analysis. Circulation 2018; 138: 1100-1112. 8. Hsue PY, et al. Time to Recognize HIV Infection as a Major Cardiovascular Risk Factor. Circulation 2018; 138: 1113-1115. 9. Fraser AG, et al. The need for transparency of clinical evidence for medical devices in Europe. Lancet 2018; 392: 521-30. 10. Zhu L, et al. Informatics, Data Science, and Artificial Intelligence. JAMA 2018; 320: 1103-1104. 11. Ingelfinger JR, et al. Lorcaserin - Elixir or Liability? NEJM 2018; 379: 1174-1175.