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Siringa pre-riempita di 3 ml 30 mg | €1.529,74 (prezzo ex-factory, IVA esclusa) |
Classe OSP1. Inserito nell’elenco dei farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo.
Indicazioni registrate: Terapia sintomatica degli attacchi acuti di angioedema ereditario (AEE) negli adulti (con carenza di inibitore esterasi C1).
Proprietà farmacologiche
Icatibant, registrato tramite procedura centralizzata europea, è un decapeptide sintetico con una struttura simile a quella della bradichinina, in grado di antagonizzare in modo selettivo e competitivo il recettore di tipo 2 (B2) della bradichinina stessa. Le aumentate concentrazioni di bradichinina rappresentano il mediatore chiave nella patogenesi della sintomatologia clinica dell’angioedema ereditario.
Somministrato per via sottocutanea, icatibant ha una biodisponibilità prossima al 97% e raggiunge livelli plasmatici di picco entro 30 minuti1. E’ ampiamente metabolizzato da enzimi proteolitici in metaboliti inattivi che vengono eliminati con le urine; il 10% della dose viene eliminato immodificato con le urine1. L’emivita è di circa 1-2 ore. Negli anziani (75-80 anni), la ridotta eliminazione renale comporta un aumento dell’esposizione al farmaco del 40-50%1.
Efficacia clinica
L’angioedema ereditario è una malattia autosomica dominante associata ad un deficit di inibitore sierico del primo componente del complemento attivato. Nell’85% dei casi il deficit è causato dalla mancanza dell’inibitore della C1 esterasi; nel 15% casi è dovuto ad una sua disfunzione2. La diagnosi viene posta misurando il C4 (che risulta molto basso) o più specificamente dimostrando il deficit dell’inibitore del C1. Si manifesta con attacchi intermittenti di edema sottocutaneo e/o sottomucoso che interessano le alte vie respiratorie, la cute e il tratto gastrointestinale. Mani, braccia, gambe, piedi e addome sono le parti più colpite. Il coinvolgimento dell’orofaringe è meno frequente, ma può provocare una ostruzione fatale delle vie aeree superiori3. Gli attacchi che interessano il tratto gastrointestinale causano nausea, vomito, dolore addominale intenso e diarrea. L’edema, doloroso più che pruriginoso, non è accompagnato da orticaria e progredisce finché i componenti del complemento non sono stati consumati; dura in genere da 2 a 3 giorni3. La prevalenza della malattia è incerta e può essere stimata in circa 1 caso ogni 50.000 persone3. I sintomi iniziano nell’infanzia (dai 2-3 anni di età) e persistono per tutta la vita con gravità variabile. Gli attacchi, mediamente 12 all’anno, vengono spesso precipitati da traumi e stress emotivi, ma in molti casi insorgono in modo imprevedibile senza una causa apparente3. La bradichinina rappresenta il principale mediatore dell’aumentata permeabilità vascolare associata agli attacchi di angioedema ereditario4,5.
In trial randomizzati, controllati, il concentrato di C1-inibitore (500-2.000 U), somministrato per via endovenosa, si è dimostrato efficace e sicuro, in grado di risolvere entro 30-60 minuti un attacco di angioedema6-7. Il molti paesi europei (es. Francia, Spagna, Germania, Svezia, Inghilterra) è disponibile un inibitore della C1-esterasi ricavato da plasma umano (Berinert) che rappresenta attualmente il trattamento di riferimento8; in Italia è in fase di approvazione da parte dell’AIFA. L’uso di plasma fresco congelato (che contiene l’inibitore del C1) è molto controverso; l’adrenalina può comportare un beneficio transitorio in caso di interessamento laringeo, ma non sempre può evitare l’intubazione del paziente. Corticosteroidi e antistaminici sono inutili2. Gli androgeni sintetici (danazolo e stanazololo) e gli antifibrinolitici come l’acido tranexamico hanno un tempo di latenza lungo e impiegano giorni per essere efficaci: vengono impiegati in prevenzione3.
I dati relativi all’efficacia di icatibant nel trattamento degli attacchi acuti di angioedema ereditario derivano da uno studio di fase II e da 2 studi randomizzati, in doppio cieco, l’uno controllato verso acido tranexamico, l’altro verso placebo9.
Lo studio di fase II in aperto è servito per la definizione della dose: 15 pazienti sono stati trattati per 20 attacchi consecutivi con infusioni endovenose lente (> 30 minuti) di icatibant a dosi variabili sino ad un massimo di 0,8 mg/kg o con singole somministrazioni sottocutanee di 30 o 45mg9.
I due studi di fase III, dal disegno identico, hanno arruolato complessivamente 130 pazienti che nei 6 mesi precedenti avevano avuto più di 7 attacchi di angioedema cutaneo e/o addominale con sintomi da moderati a molto gravi. Entro 6 ore dall’insorgenza dei sintomi i pazienti sono stati trattati con icatibant, singola dose da 30 mg per via sottocutanea (63 pazienti), acido tranexamico, 1 g per 3/die per 2 giorni (38 pazienti) o placebo (29 pazienti)9. In entrambi gli studi, alla fase controllata è seguita una fase in aperto durante la quale gli altri episodi di angioedema sono stati trattati con icatibant con possibilità di utilizzare sino a 3 dosi da 30 mg nelle 24 ore.
L’efficacia, in termini di attenuazione dei sintomi, è stata valutata con l’utilizzo di una scala analogica visiva (VAS, da 0 mm = nessun sintomo a 100 mm = peggior sintomo possibile) per il sintomo prevalente nel singolo paziente (edema cutaneo, dolore cutaneo o addominale). L’end point primario era rappresentato dal tempo mediano necessario per l’attenuazione del sintomo principale, definita come una riduzione, rispetto al VAS pre-trattamento, compresa tra 21 mm (VAS basale di 30 mm) e 30 mm (VAS basale di 100 mm). Icatibant si è dimostrato più efficace dell’acido tranexamico e del placebo, ma la differenza con quest’ultimo non ha raggiunto la significatività statistica: i tempi di attenuazione dei sintomi sono stati 2 e 2,5 ore con icatibant, 12 ore con acido tranexamico e 4,6 ore con placebo. Nel dettaglio, per il dolore addominale il tempo è stato 1,6-2 vs. 3,5 vs. 3,3 ore; per l’edema cutaneo 2,6-3,1 vs. 18,1 vs. 10,2 ore; per il dolore cutaneo 1,5-1,6 vs. 12 vs. 9 ore. Il tempo di scomparsa quasi completa dei sintomi, definito come tempo necessario per raggiungere un punteggio VAS tra 0 e 10 mm per tutti i sintomi in 3 misurazioni consecutive, è stato 8,5-10 ore con icatibant vs. 51 ore con acido tranexamico vs. 23,3 ore con placebo. Il tasso di risposta 4 ore dopo l’inizio del trattamento è stato 66,7-80% con icatibant, 30,6% con acido tranexamico e 46,4% con placebo9.
Trentasei pazienti con angioedema laringeo sono stati trattati in aperto per complessivi 61 attacchi (27 gravi dei quali gravi o molto gravi). Nella fase controllata, 11 attacchi (in 7 pazienti), trattati con icatibant in aperto, hanno avuto un tempo mediano di regressione dei sintomi di 0,6-1 ora simile a quello osservato negli attacchi di angioedema cutaneo e addominale (0,8 ore)9.
Nella estensione in aperto, sono stati trattati 118 pazienti per un totale di 597 attacchi distinti di angioedema. I risultati relativi alla efficacia sono stati simili a quelli osservati durante la fase controllata dei due studi. La maggior parte degli attacchi (89,9%) ha richiesto una sola dose di icatibant.
L’acido tranexamico usato come controllo in uno studio, non è stato un termine di confronto attendibile perché ha un effetto ritardato che non ne consente l’uso nel trattamento acuto. I due studi, inoltre, hanno valutato solo end point sintomatici; mancano dati su mortalità, morbilità, performance funzionale e qualità di vita.
Effetti indesiderati
Quasi tutti i pazienti trattati con icatibant per via sottocutanea (nell’addome) hanno sviluppato reazioni nel sito di iniezione che comprendevano eritema, edema, sensazione di calore o bruciore, prurito e/ dolore cutaneo. Tali reazioni sono risultate generalmente di lieve-moderata entità e si sono risolte nell’arco di alcune ore.
Avvertenze
Teoricamente, in condizioni di ischemia, un antagonista come icatibant potrebbe ridurre l’effetto protettivo della bradichinina e causare un deterioramento della funzione cardiaca e una riduzione del flusso ematico coronarico6. I pazienti con fattori di rischio cardiovascolare sono stati esclusi dagli studi e la scheda tecnica del farmaco raccomanda “prudenza” nella somministrazione del farmaco nei pazienti con cardiopatia ischemica o angina pectoris instabile1.
Dosaggio: iniezione sottocutanea lenta di 30 mg, somministrata da un operatore sanitario, preferibilmente sull’addome.
Costo
Il costo di una dose da 30 mg di icatibant è di 1.529,74 euro.
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Bibliografia
1. Firazyr. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP).
2. Frank MM, Jiang H. Hereditary angioedema. J Allergy Clin Immunol 2008; 121: S398-401.
3. Zuraw BL. Hereditary Angioedema. N Engl J Med 2008; 359:1027-36.
4. Davis AE. Mechanism of angioedema in first complement component inhibitor deficiency. Immunol Allergy Clin North Am 2006; 26:633-51.
5. Han ED et al. Increased vascular permeability in C1 inhibitor-deficient mice mediated by the bradykinin type 2 receptor. J Clin Invest 2002; 109:1057-63.
6. European Medicines Agency (EMEA). CHMP Public Assessment Report for Firazyr. Scientific Discussion: 43 pages. Procedure No. H/C/899 published 14/07/09.
7. Waytes AT et al. treatment of hereditary angioedema with a vapour-heated C2 inhibitor concentrate. N Engl J Med 1996; 334:1630-4.
8. Kunschak M et al. A randomized, controlled trial to study the efficacy and safety of C1 inhibitor concentrate in treating hereditary angioedema. Transfusion 1998; 38:540-9.
9. Bork K, Barnstedt SE. Treatment of 193 episodes of laryngeal edema with C1 inhibitor concentrate in patients with hereditary angioedema. Arch Intern Med 2001; 161:714-8.
10. www.scottishmedicines.org.uk. Scottish Medicines Consortium. Icatibant 30mg/3ml solution for subcutaneous injection in pre-filled syringes (Firazyr). No 478/08
Data di redazione 12/2009