Baypen Bayer
i.m. 1 flacone 1 g + 1 fiala 4 ml solvente
Indicazioni approvate: infezioni sia sistemiche che locali, anche miste, sostenute da ceppi di microrganismi sensibili o ritenuti tali; infezioni otorinolaringologiche: otiti, sinusiti, faringiti, tonsilliti, mastoiditi, tracheiti; infezioni pleuro-polmonari: bronchiti, tracheo-bronchiti, pleuriti; infezioni gastroenteriche e delle vie biliari: gastroenteriti, dissenteria bacillare, salmonellosi, colecistiti, angiocoliti; infezioni delle vie genito-urinarie: gonorrea, prostatiti, epididimiti, uretriti, orchiti, cistiti, cistopieliti, calcolosi infette (del bacinetto, dell’uretere, della vescica), vescicoliti; infezioni ostetrico-ginecologiche: metriti, parametriti, salpingiti, salpingo-ovariti, mastiti; profilassi perioperatoria a breve termine o terapia iniziale, in funzione dei fattori di rischio e del rischio di contaminazione: chirurgia addominale, chirurgia uro-genitale, chirurgia ostetrico-ginecologica, chirurgia pediatrica; in presenza di infezioni sistemiche particolarmente severe (sepsi, endocardite, meningite e peritonite), qualora i germi risultino meno sensibili (ad esempio Pseudomonas aeruginosa, Providencia, Klebsiella, Enterobacter, Serratia, Bacteroides fragilis), o siano sconosciuti, nonché nelle sovrainfezioni e nelle infezioni miste, è raccomandata una terapia di associazione con un altro antibiotico.
Classe A del PTN. Nota 55 (trattamento iniettivo di infezioni moderate e gravi delle vie respiratorie, delle vie urinarie, dei tessuti molli, intraddominali, ostetrico-ginecologiche, ossee e articolari o setticemie; trattamento iniettivo di infezioni causate da microrganismi resistenti ai più comuni antibiotici, particolarmente nei pazienti defedati o immunocompromessi).
Proprietà farmacologiche
i.m. 1 flacone 1 g + 1 fiala 4 ml solvente
Indicazioni approvate: infezioni sia sistemiche che locali, anche miste, sostenute da ceppi di microrganismi sensibili o ritenuti tali; infezioni otorinolaringologiche: otiti, sinusiti, faringiti, tonsilliti, mastoiditi, tracheiti; infezioni pleuro-polmonari: bronchiti, tracheo-bronchiti, pleuriti; infezioni gastroenteriche e delle vie biliari: gastroenteriti, dissenteria bacillare, salmonellosi, colecistiti, angiocoliti; infezioni delle vie genito-urinarie: gonorrea, prostatiti, epididimiti, uretriti, orchiti, cistiti, cistopieliti, calcolosi infette (del bacinetto, dell’uretere, della vescica), vescicoliti; infezioni ostetrico-ginecologiche: metriti, parametriti, salpingiti, salpingo-ovariti, mastiti; profilassi perioperatoria a breve termine o terapia iniziale, in funzione dei fattori di rischio e del rischio di contaminazione: chirurgia addominale, chirurgia uro-genitale, chirurgia ostetrico-ginecologica, chirurgia pediatrica; in presenza di infezioni sistemiche particolarmente severe (sepsi, endocardite, meningite e peritonite), qualora i germi risultino meno sensibili (ad esempio Pseudomonas aeruginosa, Providencia, Klebsiella, Enterobacter, Serratia, Bacteroides fragilis), o siano sconosciuti, nonché nelle sovrainfezioni e nelle infezioni miste, è raccomandata una terapia di associazione con un altro antibiotico.
Classe A del PTN. Nota 55 (trattamento iniettivo di infezioni moderate e gravi delle vie respiratorie, delle vie urinarie, dei tessuti molli, intraddominali, ostetrico-ginecologiche, ossee e articolari o setticemie; trattamento iniettivo di infezioni causate da microrganismi resistenti ai più comuni antibiotici, particolarmente nei pazienti defedati o immunocompromessi).
Al pari della piperacillina e dell’azlocillina, la mezlocillina è un’acilureidopenicillina. Queste penicilline differiscono dall’ampicillina per la sostituzione del gruppo alfa-aminico con un radicale ureidico e per l’acetilazione e modificazione della struttura della catena laterale.
Il meccanismo d’azione è identico a quello delle altre penicilline: interferiscono con i processi di sintesi della parete cellulare batterica. La mezlocillina è attiva contro numerosi bacilli Gram-negativi, quali E. Coli, Proteus sp. indolo-positivo, Klebsiella, Enterobacter, Serratia e Pseudomonas aeruginosa, inclusi alcuni ceppi resistenti alla carbenicillina e alla ticarcillina. E’ attiva anche contro germi Gram-positivi, quali pneumococchi e streptococchi, ma non enterococchi, e alcuni anaerobi (quali Bacteroides fragilis, ma solo ad alte concentrazioni). Al pari delle altre acilureidopenicilline viene idrolizzata dalle beta-lattamasi per cui risulta inattiva contro i germi produttori di detti enzimi, il che ne limita fortemente lo spettro. Nell’interpretazione dei dati di sensibilità in vitro va tenuta presente la possibilità di variazioni legate all’entità dell’inoculo.
E’ assorbita in quantità irrilevante dal tratto gastrointestinale e può, quindi essere impiegata solo per via parenterale.
Presenta una cinetica dose-dipendente non lineare: il valore del picco ematico e l’AUC aumentano in maniera non lineare all’aumentare del dosaggio. Circa il 63% di una dose i.m. di mezlocillina viene assorbita dal sito di iniezione e la concentrazione massima in circolo viene raggiunta circa 45-90 minuti dopo la somministrazione. La mezlocillina si distribuisce nel fluido ascitico, nel liquido pleurico, peritoneale e nelle ferite, nella bile, a livello del tessuto cardiaco e prostatico, nelle secrezioni bronchiali, nel muscolo, nel tessuto adiposo, nell’osso, nella cistifellea, nei tessuti che compongono gli organi dell’apparato urogenitale. Passa la barriera placentare e si ritrova in tracce nel latte materno.
Come succede anche con le altre penicilline, raggiunge basse concentrazioni nel CSF; tuttavia quando le meningi sono infiammate, le concentrazioni sono più alte. Circa il 16-42% del farmaco presente in circolo è legato alle proteine plasmatiche (sia albumina che gamma-globuline). L’emivita è dose-dipendente ed aumenta in maniera non lineare all’aumentare del dosaggio (57 minuti circa per una dose i.v. da 1 g; 1 ora e 12 minuti per una dose i.v. da 5 g). Questo comportamento sembra dipendere dal fatto che i sistemi di eliminazione del farmaco sia a livello renale che extra-renale sono saturabili. Tuttavia le ripercussioni, dal punto di vista clinico, in soggetti non affetti da grave insufficienza epatica o renale, sono probabilmente irrilevanti, ai dosaggi correntemente utilizzati in terapia.
Concentrazioni terapeuticamente efficaci si possono mantenere per 4-8 ore dopo la somministrazione.
Circa il 15% di una dose del farmaco viene metabolizzato a metaboliti inattivi (acidi penilloico e penicilloico). La mezlocillina e i suoi metaboliti vengono eliminati con le urine, per filtrazione glomerulare e secrezione tubulare, e, in misura minore ma non trascurabile (20-30%), per via biliare. Nelle urine e nella bile si raggiungono perciò concentrazioni elevate di farmaco attivo.
Il farmaco è dializzabile e durante l’emodialisi viene rimosso circa il 20-40% di una dose.
Il meccanismo d’azione è identico a quello delle altre penicilline: interferiscono con i processi di sintesi della parete cellulare batterica. La mezlocillina è attiva contro numerosi bacilli Gram-negativi, quali E. Coli, Proteus sp. indolo-positivo, Klebsiella, Enterobacter, Serratia e Pseudomonas aeruginosa, inclusi alcuni ceppi resistenti alla carbenicillina e alla ticarcillina. E’ attiva anche contro germi Gram-positivi, quali pneumococchi e streptococchi, ma non enterococchi, e alcuni anaerobi (quali Bacteroides fragilis, ma solo ad alte concentrazioni). Al pari delle altre acilureidopenicilline viene idrolizzata dalle beta-lattamasi per cui risulta inattiva contro i germi produttori di detti enzimi, il che ne limita fortemente lo spettro. Nell’interpretazione dei dati di sensibilità in vitro va tenuta presente la possibilità di variazioni legate all’entità dell’inoculo.
E’ assorbita in quantità irrilevante dal tratto gastrointestinale e può, quindi essere impiegata solo per via parenterale.
Presenta una cinetica dose-dipendente non lineare: il valore del picco ematico e l’AUC aumentano in maniera non lineare all’aumentare del dosaggio. Circa il 63% di una dose i.m. di mezlocillina viene assorbita dal sito di iniezione e la concentrazione massima in circolo viene raggiunta circa 45-90 minuti dopo la somministrazione. La mezlocillina si distribuisce nel fluido ascitico, nel liquido pleurico, peritoneale e nelle ferite, nella bile, a livello del tessuto cardiaco e prostatico, nelle secrezioni bronchiali, nel muscolo, nel tessuto adiposo, nell’osso, nella cistifellea, nei tessuti che compongono gli organi dell’apparato urogenitale. Passa la barriera placentare e si ritrova in tracce nel latte materno.
Come succede anche con le altre penicilline, raggiunge basse concentrazioni nel CSF; tuttavia quando le meningi sono infiammate, le concentrazioni sono più alte. Circa il 16-42% del farmaco presente in circolo è legato alle proteine plasmatiche (sia albumina che gamma-globuline). L’emivita è dose-dipendente ed aumenta in maniera non lineare all’aumentare del dosaggio (57 minuti circa per una dose i.v. da 1 g; 1 ora e 12 minuti per una dose i.v. da 5 g). Questo comportamento sembra dipendere dal fatto che i sistemi di eliminazione del farmaco sia a livello renale che extra-renale sono saturabili. Tuttavia le ripercussioni, dal punto di vista clinico, in soggetti non affetti da grave insufficienza epatica o renale, sono probabilmente irrilevanti, ai dosaggi correntemente utilizzati in terapia.
Concentrazioni terapeuticamente efficaci si possono mantenere per 4-8 ore dopo la somministrazione.
Circa il 15% di una dose del farmaco viene metabolizzato a metaboliti inattivi (acidi penilloico e penicilloico). La mezlocillina e i suoi metaboliti vengono eliminati con le urine, per filtrazione glomerulare e secrezione tubulare, e, in misura minore ma non trascurabile (20-30%), per via biliare. Nelle urine e nella bile si raggiungono perciò concentrazioni elevate di farmaco attivo.
Il farmaco è dializzabile e durante l’emodialisi viene rimosso circa il 20-40% di una dose.
Effetti indesiderati
Come per tutte le penicilline si possono avere reazioni allergiche (più frequentemente rash cutanei) raramente gravi e febbre. Sono state inoltre descritte, sia pur raramente: diarrea, discrasie ematiche, nausea e vomito.
E’ stata riferita ipokaliemia nel corso di terapie prolungate e in pazienti con squilibri idroelettrolitici; raramente sono stati riportati disturbi della coagulazione (anormalità nell’aggregazione piastrinica con prolungamento del tempo di sanguinamento), flebiti nella sede di iniezione e superinfezioni in caso di trattamento protratto.
E’ stata riferita ipokaliemia nel corso di terapie prolungate e in pazienti con squilibri idroelettrolitici; raramente sono stati riportati disturbi della coagulazione (anormalità nell’aggregazione piastrinica con prolungamento del tempo di sanguinamento), flebiti nella sede di iniezione e superinfezioni in caso di trattamento protratto.
Controindicazioni
Ipersensibilità alle penicilline e agli altri antibiotici beta-lattamici.
Avvertenze
Durante terapie prolungate con mezlocillina, debbono essere periodicamente controllati funzionalità epatica e renale, ematologia ed elettroliti sierici, in particolare il potassio (il rischio di ipokaliemia è elevato soprattutto nei pazienti con squilibri idroelettrolitici).
E’ possibile un prolungamento del tempo di sanguinamento, dovuto all’interferenza del farmaco con l’aggregazione piastrinica, soprattutto per dosaggi elevati in pazienti con grave insufficienza renale.
Nei pazienti sottoposti a restrizione sodica, occorre tener presente, nel calcolo dell’assunzione di sodio giornaliera, anche della quota fornita durante la sua somministrazione (1 g di mezlocillina sodica contiene 1,7 mEq di sodio).
In caso di insufficienza renale l’emivita della mezlocillina si allunga di poco e richiede un distanziamento delle dosi solo quando la clearance della creatinina è inferiore a 10 ml/min.
Il farmaco è dializzabile e durante un ciclo di emodialisi ne viene rimosso circa il 20-40%; di ciò occorre tener conto quando la mezlocillina deve essere somministrata a un paziente sottoposto a tale trattamento.
In corso di trattamento concomitante con eparina ad alte dosi, anticoagulanti orali ed inibitori dell’aggregazione piastrinica, sono raccomandabili periodici controlli dei parametri coagulativi, in quanto è aumentato il rischio di sanguinamento.
E’ possibile un prolungamento del tempo di sanguinamento, dovuto all’interferenza del farmaco con l’aggregazione piastrinica, soprattutto per dosaggi elevati in pazienti con grave insufficienza renale.
Nei pazienti sottoposti a restrizione sodica, occorre tener presente, nel calcolo dell’assunzione di sodio giornaliera, anche della quota fornita durante la sua somministrazione (1 g di mezlocillina sodica contiene 1,7 mEq di sodio).
In caso di insufficienza renale l’emivita della mezlocillina si allunga di poco e richiede un distanziamento delle dosi solo quando la clearance della creatinina è inferiore a 10 ml/min.
Il farmaco è dializzabile e durante un ciclo di emodialisi ne viene rimosso circa il 20-40%; di ciò occorre tener conto quando la mezlocillina deve essere somministrata a un paziente sottoposto a tale trattamento.
In corso di trattamento concomitante con eparina ad alte dosi, anticoagulanti orali ed inibitori dell’aggregazione piastrinica, sono raccomandabili periodici controlli dei parametri coagulativi, in quanto è aumentato il rischio di sanguinamento.
Interazioni
Con eparina ad alte dosi, anticoagulanti orali ed inibitori dell’aggregazione piastrinica: aumento del rischio di sanguinamento.
Compatibilità
La mezlocillina può inattivare gli antibiotici aminoglicosidici: i due antibiotici non devono essere mescolati nella stessa soluzione infusionale e devono essere somministrati separatamente.
Somministrazione e dosi usuali
Per via e.v.: bambini: età compresa tra 1 mese e 12 anni: 50 mg/kg ogni 4-6 ore.
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- adulti: 1,5-4 g ogni 4-6 ore; ogni 12 ore in caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min.).
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La mezlocillina non presenta alcun vantaggio rispetto all’ampicillina e alla penicillina G nei confronti dei germi sensibili. Il suo impiego deve essere riservato al trattamento delle infezioni da Pseudomonas o di altre gravi infezioni ospedaliere sostenute da germi Gram-negativi. Poiché è dotata di scarso potere battericida, se non ad alte dosi, per il possibile riscontro o insorgenza di ceppi batterici resistenti, nei pazienti gravi immunocompromessi, la mezlocillina deve essere usata in associazione con un aminoglicoside.
Bibliografia-Mezlocillin Sodium, AHFS Drug Information 95, 321-324
-British National Formulary 43a edizione, Appendix I: Interactions
-British National Formulary 43a edizione, Appendix 4: Pregnancy
-Wright A.J., Wilkowske C.G., The Penicillins, symposium on antimicrobial agents-Part II, Mayo Clin. Proc., 66, 1991, 1047-1063
-Janike D.M., Parker S.W., Cafarell R.F. et al., Pharmacokinetics of two multiple-dose mezlocillin regimens, Antimicrobial Agents and Chemotherapy, vol. 32(5), 1988, 777-779
Data di pubblicazione 2/2003