Formulazioni per uso orale
Formulazioni per uso parenterale
Classe A del PTN
Formulazioni per uso parenterale uso ospedaliero
sospensione uso pediatrico | es. Velamox Sintofarm Farmaceutici |
capsule e compresse solubili 500 mg | es. Zimox Pharmacia & Upjohn |
compresse e compresse solubili 1 g | es. Zimox Pharmacia & Upjohn |
Formulazioni per uso parenterale
1 flacone di liofilizzato per uso i.m. e.v. 500 mg + 1 fiala solvente | es. Simplamox Isf-RM, Velamox Sintofarm Farmaceutici |
1 flacone liofilizzato per uso i.m. e.v. 1 g + 1 fiala solvente 4 ml | es. Simplamox Isf-RM, Velamox Sintofarm Farmaceutici |
Formulazioni per uso parenterale uso ospedaliero
50 e 100 flaconi 500 mg | Amoxicillina K24 K24 Farmaceutici |
50 e 100 flaconi 1 g | Amoxicillina K24 K24 Farmaceutici |
Indicazioni approvate: infezioni da germi sensibili all’amoxicillina: infezioni acute e croniche delle vie respiratorie, infezioni otorinolaringoiatriche e stomatologiche; infezioni dell’apparato urogenitale, infezioni enteriche e delle vie biliari; infezioni dermatologiche e dei tessuti molli; infezioni di interesse chirurgico. L’amoxicillina è indicata nell’eradicazione dell’Helicobacter pylori , producendo un conseguente decremento della ricorrenza dell’ulcera peptica.
Proprietà farmacologiche
L’amoxicillina è una penicillina semisintetica, differisce dall’ampicillina per la presenza di un gruppo ossidrilico nell’anello fenilico della catena laterale ed è stabile in ambiente acido.
Al pari delle altre penicilline, agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica in quanto lega, inattivandoli, uno o più degli enzimi coinvolti in tale processo (PBPs: penicillin binding proteins), esercitando attività battericida: l’autolisi della parete da parte degli enzimi litici (autolisine e mureina-idrolasi) prodotti dai batteri stessi non è più controbilanciata dalla produzione ex-novo di componenti della parete stessa.
Presenta uno spettro d’azione sovrapponibile a quello dell’ampicillina risultando attiva contro numerosi germi Gram-positivi e Gram-negativi quali streptococchi, enterococchi, E. Coli, Haemophilus influenzae, Proteus mirabilis, Neisseria meningitidis e Neisseria gonorrhoeae. Rispetto all’ampicillina è meno attiva nei confronti di Shigella sp. e più attiva, per via parenterale, nei confronti delle salmonelle resistenti al cloramfenicolo e, per via orale, nella eradicazione delle salmonelle nei portatori sani. È inattivata dalle beta-lattamasi.
Somministrata per via orale, l’amoxicillina viene ben assorbita ed inoltre il suo assorbimento non viene influenzato dalla presenza di cibo. Rispetto all’ampicillina, presenta un miglior assorbimento e il picco ematico raggiunto dopo la somministrazione di dosi identiche è 2-2,5 volte superiore; tale picco viene raggiunto dopo circa 2 ore. Circa il 20-25% è legato alle proteine plasmatiche; si distribuisce ampiamente nei diversi organi e tessuti. L’emivita dell’amoxicillina è breve (1,5 ore) però concentrazioni plasmatiche terapeuticamente efficaci si protraggono alle dosi usuali per 4-6 ore. Viene parzialmente metabolizzata (20%) a livello epatico ma la maggior parte di una dose viene rinvenuta nelle urine come tale. E’ escreta prevalentemente per via renale e per via biliare, raggiungendo elevate concentrazioni sia nelle urine che nella bile. Penetra con difficoltà la barriera ematoliquorale salvo che a meningi infiammate.
E’ dializzabile.
Effetti indesiderati
Sono generalmente poco frequenti, non gravi e simili a quelli delle altre penicilline. Le reazioni di ipersensibilità (rash cutanei, prurito, orticaria) sono gli effetti collaterali più frequenti. Occasionalmente possono comparire disturbi gastrointestinali (glossite, stomatite, nausea, vomito e diarrea).
Raramente si possono riscontrare: discrasie ematiche (leucopenia, trombocitopenia e anemia emolitica), colite pseudomembranosa e nefrite interstiziale di norma reversibili alla sospensione del trattamento.
Controindicazioni
Ipersensibilità alle penicilline e agli altri antibiotici beta-lattamici.
Avvertenze
L’uso di aminopenicilline nei pazienti affetti da mononucleosi infettiva comporta una maggior incidenza di rash cutaneo.
Durante trattamenti prolungati con le aminopenicilline, soprattutto in pazienti affetti da insufficienza epatica o renale, occorre monitorare periodicamente la funzionalità epatica e renale.
In caso di insufficienza renale risulta necessario un aggiustamento del dosaggio in relazione alla gravità della patologia, dell’infezione e alla sensibilità dell’agente infettante al trattamento.
Gravidanza e allattamento: gli studi condotti nell’animale e l’esperienza clinica riguardanti l’uso dell’amoxicillina in gravidanza non hanno evidenziato alcun effetti tossico o teratogeni.
L’amoxicillina compare in tracce nel latte materno.
Interazioni
Proprietà farmacologiche
L’amoxicillina è una penicillina semisintetica, differisce dall’ampicillina per la presenza di un gruppo ossidrilico nell’anello fenilico della catena laterale ed è stabile in ambiente acido.
Al pari delle altre penicilline, agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica in quanto lega, inattivandoli, uno o più degli enzimi coinvolti in tale processo (PBPs: penicillin binding proteins), esercitando attività battericida: l’autolisi della parete da parte degli enzimi litici (autolisine e mureina-idrolasi) prodotti dai batteri stessi non è più controbilanciata dalla produzione ex-novo di componenti della parete stessa.
Presenta uno spettro d’azione sovrapponibile a quello dell’ampicillina risultando attiva contro numerosi germi Gram-positivi e Gram-negativi quali streptococchi, enterococchi, E. Coli, Haemophilus influenzae, Proteus mirabilis, Neisseria meningitidis e Neisseria gonorrhoeae. Rispetto all’ampicillina è meno attiva nei confronti di Shigella sp. e più attiva, per via parenterale, nei confronti delle salmonelle resistenti al cloramfenicolo e, per via orale, nella eradicazione delle salmonelle nei portatori sani. È inattivata dalle beta-lattamasi.
Somministrata per via orale, l’amoxicillina viene ben assorbita ed inoltre il suo assorbimento non viene influenzato dalla presenza di cibo. Rispetto all’ampicillina, presenta un miglior assorbimento e il picco ematico raggiunto dopo la somministrazione di dosi identiche è 2-2,5 volte superiore; tale picco viene raggiunto dopo circa 2 ore. Circa il 20-25% è legato alle proteine plasmatiche; si distribuisce ampiamente nei diversi organi e tessuti. L’emivita dell’amoxicillina è breve (1,5 ore) però concentrazioni plasmatiche terapeuticamente efficaci si protraggono alle dosi usuali per 4-6 ore. Viene parzialmente metabolizzata (20%) a livello epatico ma la maggior parte di una dose viene rinvenuta nelle urine come tale. E’ escreta prevalentemente per via renale e per via biliare, raggiungendo elevate concentrazioni sia nelle urine che nella bile. Penetra con difficoltà la barriera ematoliquorale salvo che a meningi infiammate.
E’ dializzabile.
Effetti indesiderati
Sono generalmente poco frequenti, non gravi e simili a quelli delle altre penicilline. Le reazioni di ipersensibilità (rash cutanei, prurito, orticaria) sono gli effetti collaterali più frequenti. Occasionalmente possono comparire disturbi gastrointestinali (glossite, stomatite, nausea, vomito e diarrea).
Raramente si possono riscontrare: discrasie ematiche (leucopenia, trombocitopenia e anemia emolitica), colite pseudomembranosa e nefrite interstiziale di norma reversibili alla sospensione del trattamento.
Controindicazioni
Ipersensibilità alle penicilline e agli altri antibiotici beta-lattamici.
Avvertenze
L’uso di aminopenicilline nei pazienti affetti da mononucleosi infettiva comporta una maggior incidenza di rash cutaneo.
Durante trattamenti prolungati con le aminopenicilline, soprattutto in pazienti affetti da insufficienza epatica o renale, occorre monitorare periodicamente la funzionalità epatica e renale.
In caso di insufficienza renale risulta necessario un aggiustamento del dosaggio in relazione alla gravità della patologia, dell’infezione e alla sensibilità dell’agente infettante al trattamento.
Gravidanza e allattamento: gli studi condotti nell’animale e l’esperienza clinica riguardanti l’uso dell’amoxicillina in gravidanza non hanno evidenziato alcun effetti tossico o teratogeni.
L’amoxicillina compare in tracce nel latte materno.
Interazioni
- Con i contraccettivi orali: la possibilità che le penicilline ad ampio spettro riducano l’efficacia dei contraccettivi orali rimane tuttora un problema controverso. L’ipotesi che sta alla base di tale interazione è che le penicilline interferendo con la crescita della normale flora intestinale, interferiscano sia con l’assorbimento del contraccettivo orale che col ricircolo enteroepatico dell’estrogeno. Tuttavia i dati disponibili non supportano tale ipotesi (in diversi studi, la somministrazione del farmaco non ha influenzato significativamente i livelli plasmatici di etinilestradiolo, levonorgestrel, noretiestrone, FSH, LH) e, complessivamente , il rischio di gravidanze indesiderate dovute a possibile fallimento del contraccettivo in caso di impiego concomitante di antibiotici è ricompreso nel "range" del rischio generale di fallimento di questo metodo di contraccezione. In alcune donne la concentrazione plasmatica di estradiolo effettivamente diminuisce e le donne sembrano ovulare; anche se questo evento non si deve necessariamente tradurre in una gravidanza, indica che una percentuale di donne vulnerabili esiste. Tuttavia, non esistono fattori predittivi che consentano di stabilire quali donne siano più a rischio.
- Con il warfarin: il valore di INR potrebbe variare in corso di terapia con penicilline ad ampio spettro.
Somministrazione e dosi usuali
Le singole dosi o la durata del trattamento variano notevolmente in rapporto all’infezione da trattare, all’età del paziente e alla funzionalità renale:
Via orale: Adulti : 500 mg-1 g ogni 8-12 ore.
Bambini (di peso inferiore a 20 kg o fino a 10 anni): 12,5-25 mg/kg ogni 8-12 ore
Via i.m. e e.v.: Adulti : 500 mg-2 g ogni 6-8 ore;
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- Bambini : 12,5-25 mg/kg ogni 6-8 ore.
Nell’insufficienza renale: di grado lieve o moderato (clearance della creatinina compresa tra 50 e 10 ml/min.): 500 mg ogni 12 ore;
di grado severo (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min.): 500 mg ogni 24 ore.
I pazienti sottoposti ad emodialisi dovrebbero ricevere una dose addizionale di amoxicillina dopo ogni trattamento (il farmaco è dializzabile).
di grado severo (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min.): 500 mg ogni 24 ore.
I pazienti sottoposti ad emodialisi dovrebbero ricevere una dose addizionale di amoxicillina dopo ogni trattamento (il farmaco è dializzabile).
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Bibliografia
-Goodman Gilman, T. W. Rall et al., Amoxicillina, Le basi farmacologiche della terapia 9a edizione, 1007
-Aminopenicillins general statement, AHFS Drug Information 95, 276-289
-Amoxicillin, AHFS Drug Information 95, 289-291
-Amoxicillin, Drug Facts and Comparisons, 1231
-Amoxicillin, British National Formulary 43a edizione, 261-262
-British National Formulary 43a edizione, Appendix I: Interactions
-British National Formulary 43a edizione, Appendix 4: Pregnancy
-Amoxil, Phisicians’ Desk Reference 53a edizione, 1999, 3019-3023
-Dosaggio dei farmaci antimicrobici (amoxicillina), Guida alla terapia antimicrobica,The Medical Letter, edizione 2002, 176-177
-Zanfi D. I contraccettivi orali, Interazioni clinicamente significative, Informazione sui Farmaci, anno XXVI, 5, 2002, 130-133
Data di pubblicazione 2/2003